articolazioni:
il punto di vista kinesiopatico

ultimo aggiornamento: 16 Ottobre 2017 alle 19:10


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articolazioni anatomiche e funzionali

Come abbiamo già accennato, normalmente per articolazione (o giuntura, termine spesso utilizzato come sinonimo) intendiamo la connessione meccanica fra i capi di due o più ossa: se ci limitiamo a questa definizione anatomica, tipica della cinesiologia articolare, le articolazioni possono essere sostanzialmente suddivise in giunture con funzione di connessione, articolazioni con prevalente azione motoria.

suture cranicheEsistono dispositivi giunzionali la cui funzione è garantire stabilità e connessione, essendo destinati a saldare fra loro in modo semi-rigido alcuni segmenti ossei, o a concedere ad essi una limitatissima mobilità; svolgono perciò la funzione di strutture di sostegno e protezione. Sono dette sinartrosi, giunzioni tra capi scheletrici, prive di superficie e di cavità articolari vere e proprie, che riempiono lo spazio tra le estremità articolari per mezzo di tessuti connettivi interposti, la cui tipologia (tessuto fibroso, tessuto membranoso, tessuto cartilagineo) determina la qualità del movimento e dell’elasticità articolare.

anfiartrosi -disco intervetebraleIl nome, che deriva dalla radice greca σν (syn) che significa letteralmente insieme con, può essere tradotto con “giunzione”; queste articolazioni uniscono insieme, congiungono, connettono: rappresentano il punto in cui un osso è “attaccato” ad un altro, garantendo continuità. Appartengono a questo gruppo, ad esempio, quelle articolazioni che uniscono le ossa della parete cranica; queste giunzioni creano una stretta connessione fra le superfici, al punto da essere “interdigitate”. Della stessa famiglia fanno parte anche articolazioni che godono di una certa flessibilità elastica: le anfiartrosi. Queste strutture uniscono fra loro le vertebre, tra le cui superfici articolari è interposto un disco fibrocartilagineo, che permette alla colonna vertebrale movimenti d’insieme di flessione in avanti, laterali e di rotazione.

Oltre alla funzione protettiva e di sostegno, lo scheletro costituisce la struttura portante che fornisce le leve rigide ed i punti d’appoggio necessari perché i muscoli, inseriti con i loro capi sullo scheletro, possano, accorciandosi e rilasciandosi opportunamente, mettere in movimento i singoli segmenti del corpo o l’intero individuo.

Le articolazioni finalizzate prevalentemente a garantire il movimento sono le diartrosi: in questo tipo di strutture, le ossa sono fisicamente disgiunte e la connessione viene mantenuta da complessi legamentosi avvolgenti a manicotto le estremità articolari. La radice etimologica greca ci viene ancora una volta in aiuto: δια (diá) indica non l’unione e la giunzione delle parti, ma il mezzo attraverso cui può avvenire il movimento.

running bodySono sistemi vincolati che consentono le varie stazioni e posizioni del corpo e delle membra, e rendono possibili i più articolati e complessi movimenti. Hanno superfici ossee che creano una soluzione di continuità, una discontinuità ed allo stesso tempo un contatto fra i capi articolari rivestiti di cartilagine; posseggono una capsula articolare e, come mezzi di unione, legamenti, dischi, menischi e labbri. La capsula articolare è costituita dalla capsula fibrosa e dalla capsula sinoviale o membrana sinoviale, che garantisce un’auto-lubrificazione, migliorando la qualità del movimento e riducendo i fenomeni di frizione; eseguono movimenti di flessione, di estensione, di adduzione, di abduzione, di scivolamento, di rotazione e di circonduzione.

Oltre alla presenza di giunzioni strutturate, nel corpo esistono “articolazioni funzionali”: aree di contatto o di congiunzione che, pur non essendo costituite da capi articolari connessi meccanicamente, permettono un movimento “vincolato”, con superfici dedicate a favorire lo scivolamento delle strutture coinvolte. 

Esempio di questa giunzione funzionale sono l’articolazione sub-acromiale e l’articolazione scapolo-toracica: articolazioni della spallaentrambe non sono articolazioni in senso anatomico, ma lo sono, comunque, in senso fisiologico. Infatti, benché prive di una superficie di contatto cartilagineo, sono caratterizzate dalla presenza borse sierose ripiene di liquido sinoviale che facilitano la mobilità e lo scivolamento, che fungono da cuscinetti anti-sfregamento durante i movimenti della spalla, riducendo gli attriti che possono derivare dallo scorrimento dei muscoli (o dai loro tendini) e prevenendo in tal modo danni potenziali.

articolazione sottodeltoideaL’articolazione sub-acromiale (o sotto-deltoidea) risiede sotto il muscolo deltoide e la volta acromio-coracoidea (composto dall’acromion e dal legamento acromio-coracoideo, che si prolunga in avanti verso il tendine del capo coracoideo del bicipite): il piano di scivolamento anatomico contiene una borsa sierosa, che facilita lo scorrimento fra i piani ossei e muscolari, posta sopra il tendine del muscolo sopraspinato.

Anche l’articolazione scapolo-toracica, posta tra la faccia anteriore della scapola (con l’inserzione dei muscoli sotto-scapolare e dentato superiore) e la gabbia toracica, caratterizzata dalla presenza di una borsa sinoviale, Figure-1-7_Joints-of-the-shouldernon è una vera articolazione in senso anatomico, pur potendo essere assimilata funzionalmente ad un’artrodia (capace di realizzare movimenti di traslazione, ma non movimenti angolari). La borsa sinoviale prende posto tra il tendine del muscolo sotto-scapolare e la scapola, evitandone in questa maniera il contatto diretto.

Oltre a contribuire alla mobilità generale della spalla, la rotazione della scapola porta la glenoide sotto la testa dell’omero, in modo da sostenere una parte del peso del braccio, riducendo la forza che deve essere generata dai muscoli del cingolo scapolare: grazie all’azione del muscolo trapezio e dell’elevatore della scapola, coadiuvati dalla clavicola che si comporta come una leva, questa articolazione è in grado di sospendere l’arto superiore. I legamenti coraco-clavicolari sono la chiave della relazione scapola-clavicola-sterno, che garantisce il movimento: problemi dei muscoli “sospensori” o dei legamenti coraco-clavicolari determinano un’alterata funzione della spalla. movimenti articolazione scapolo-toracicaI movimenti di rotazione avvengono su un asse mobile individuabile, per i primi 30°, a livello della base della spina della scapola e per gli ultimi 30° a livello dell’articolazione acromio-claveare.

Anche il complesso muscolare sopra e sotto-ioideo può essere considerato, in senso lato, un’articolazione funzionale, anche se non ha superfici di scorrimento: svolge una funzione di connessione fra la spalla, la clavicola, lo sterno, la mandibola, la base del cranio. mandibola ioideÈ collegato attraverso connessioni muscolari, legamentose e membranose a molte strutture mobili del corpo umano: su di esso, nonostante la dimensione, sono presenti ben 24 inserzioni muscolari pari e simmetriche e a 9 inserzioni membranose-legamentose.

Questo ci dà un’idea del ruolo di bilanciamento che esso svolge nella dinamica locale: la somma algebrica vettoriale delle tensioni dei muscoli, dei legamenti e delle fasce che si inseriscono sull’osso ioide e che da lui si dipartono determinano la fisiologica posizione orizzontale dello ioide, essenziale per svolgere il ruolo di punto pivot al servizio della masticazione, della deglutizione e della fonazione.

francesco gandolfi

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