ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2017 alle 17:57
Anche piccoli squilibri nella posizione dentale, alterazione di posizioni che impediscono alle faccette dei denti di “combaciare” correttamente, l’alterazione o la presenza di rapporti dismetrici o disfunzionali fra le ossa mascellari, mandibolari e palatali, l’abitudine di stringere i denti (bruxismo) possono produrre gravi squilibri sull’assetto delle ossa del cranio favorendo tensioni dei muscoli masticatori con conseguente mal di testa o problemi oculari, di messa a fuoco o di visione che a loro volta diventano causa di mal di testa.
Molte delle cosiddette trigeminalgie sono di origine malocclusiva anche se i problemi di malocclusione possono essere causa di cefaleee muscolo-tensive.
La zona di innervazione trigeminale non comprende solo la mandibola (ramo mandibolare), la mascella (ramo mascellare), ma anche la zona dello zigomo e dell’occhio, con irradiazioni fino all’orecchio (ramo oftalmico).
Quando si verificano fenomeni malocclusivi o bruxismo, la reazione innescata dai muscoli masticatori, quali il muscolo temporale, il muscolo massetere o i muscoli pterigoidei, provare forti compressioni sulle ossa del cranio.
Il cranio non è una scatola chiusa ed immobile, ma un sistema flessibile di ossa mobili che si relazionano ed interagiscono fra loro, come le ruote di un ingranaggio che, a sua volta, induce assestamenti ed adattamenti in tutta la colonna vertebrale ed agisce sull’equilibrio delle pelvi: un piccolo disallineamento di questo ingranaggio, può generare ampi scostamenti nel sistema, considerando il fatto che ogni giorno sia nella masticazione, sia nella deglutizione (ogni giorno, senza rendercene conto, deglutiamo circa 1600 volte) noi sottoponiamo l’intero sistema a continui stimoli.
All’interno del cranio esistono punti con azione di perno, che determinano la direzione di movimento del complesso osseo del cranio, e zone su cui si ripartisce la tensione del sistema ossa/membrane/muscoli; questo sistema, definito “catena cinematica chiusa“, provoca una serie di movimenti reciproci all’interno del sistema stesso. In altre parole, quando una parte del sistema compie un movimento, tutto il complesso osseo ( e di conseguenza membrane, fascia e muscoli collegati), si muove per adattarsi. Pertanto ogni disallineamento osseo, ogni tensione fasciale o membranosa induce alterazioni nel sistema, che, ovviamente, viene trasmessa anche alla colonna vertebrale ed al complesso pelvico.
Fortunatamente, il sistema craniale è dotato di “resilienza“, cioè di resistenza elastica, in grado di compensare gran parte delle fasi di adattamento e compenso necessarie a superare gli stress a cui è sottoposto.
La tendenza bruxistica, a digrignare i denti o a serrare le mascelle, provoca spesso fenomeni di compressione dell’osso parietale, con irritazioni anche significative delle strutture craniche, o si possono verificare compressioni dell’osso temporale, con fenomeni irritativi a livello dell’orecchio, associati, oltre che a mal di testa e senso di stordimento, a giramenti di testa e labirintiti.
Un pre-contatto, ovvero un dente che nella occlusione tocca prima degli altri, può innescare la tendenza a trovare posizioni compensatorie, che determinano da un lato la reazione spastica dei muscoli respiratori, dall’altro tensioni distorsive del complesso articolare cranico: ricordiamo che il muscolo massetere, uno dei muscoli masticatori, può sviluppare pressioni fino a 400 kg./cm2 e che differenze di spessore pari a 0,1 mm., a livello della bocca, possono essere realmente significative. Il continuo traumatismo esercitato sui denti, dalle compressioni innescate, si rivela, inoltre, una sorgente di indebolimento del dente stesso. Spesso fenomeni paraodontotici o di piorrea, sono l’espressione di un problema occlusale.
Gli spasmi della muscolatura del capo, che si innescano come meccanismo reattivo ed adattativo, non solo sono responsabili di emicranie o cefalee, ma innescano reazioni lungo i leveraggi di questo sistema, le catene muscolari, provocando tensioni a distanza come mal di schiena, lombosciatalgia, dolore alle ginocchia o altre manifestazioni. L’aumento della irritabilità del sistema nervoso, inoltre, induce una accentuazione esponenziale dei fenomeni dolorosi, favorendo l’insorgere di una spirale negativa, come si può intuire dall’immagine sottostante.
Chiaramente nell’ambito di questo articolo non possiamo approfondire compiutamente l’argomento e ci riserviamo di affrontarlo con maggiore ampiezza in un futuro.
Quello che ci preme sottolineare è che ancora una volta, in presenza di fattori concomitanti quali lo stress, si possono scatenare fenomeni dolorosi apparentemente inspiegabili che in realtà possono essere risolti con facilità se diagnosticati e trattati in maniera appropriata e precoce.
Ognuno di noi, attraverso l’area masticatoria, può influire pesantemente sull’equilibrio generale del corpo, in particolare quando “stringiamo i denti per tirare avanti”, “mastichiamo amaro”, “ruminiamo sui problemi” e, soprattutto, “non riusciamo a staccare i contatti” neppure la notte, quando, attraverso il sonno, il corpo dovrebbe scaricare le tensioni accumulate durante il giorno.
Se invece di rilassarci ci ritroviamo a stringere i denti ed a contrarre il collo al punto tale da svegliarci la mattina, più stanchi di prima, con i muscoli indolenziti, pesantezza nel corpo o, addirittura, la perdita di sensibilità nelle mani, nelle braccia o nelle gambe, oltre a fastidiosi mal di testa, può rivelarsi importante verificare la presenza di squilibri, magari semplicemente con un test kinesiologico che ci permetta di identificare cause e disarmonie che possono essere rimosse con facilità o, invece, rendere necessario l’intervento di un medico odontoiatra.
Non bisogna altresì dimenticare che un intervento odontoiatrico, a volte anche una semplice otturazione dentale, per quanto eseguita correttamente, può essere la causa scatenante che altera un quadro di parziale equilibrio e compensazione. La classica goccia che fa traboccare il vaso.
francesco gandolfi
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