definizione
Con questo lemma, si indica sia la figura retorica consistente nel ripetere insistentemente una stessa parola, sia l’artificio narrativo o la costruzione sintattica in cui si inseriscono avvenimenti anteriori al tempo della narrazione: dal greco ἀνάληψις (análēpsis → il recuperare, il riprendere), composto da ἀνά– (aná– → all’insù, sopra, ma anche di nuovo) e λῆψις (lēpsis → il prendere, l’impadronirsi, la cattura, il ricevere); l’analessi è detta anche retrospezione e spesso indicata con il termine di lingua inglese flashback (che viene considerato il corrispettivo nel cinema dell’analessi letteraria), mentre il suo contrario è la prolessi o flashforward, che rivela gli eventi che accadranno in futuro.
L’analessi è il procedimento narrativo che interrompe la struttura cronologica (di causa ed effetto) della fabula, aprendo uno squarcio nel passato e raccontando avvenimenti che precedono il punto raggiunto dalla storia, quindi determina l’intreccio: indica il racconto di un fatto accaduto in precedenza.
Le analessi sono utilizzate per narrare fatti accaduti prima dell’inizio della sequenza di eventi che corrisponde alla storia primaria: la loro funzione principale è quella di colmare le lacune presenti nelle informazioni che si hanno su alcuni fatti cruciali; a seconda del momento temporale che si sceglie di raccontare, vi sono due tipi di analessi: quella interna, che descrive un momento precedente all’interno del periodo narrato e quella esterna, che invece narra un evento che comincia e termina prima dell’inizio della storia primaria.
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