anisocromia

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ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2025 alle 20:15

definizione

In ematologia, la presenza nel sangue di eritrociti colorati con differente intensità: un’alterazione della pigmentazione delle emazie, caratterizzata da una marcata variazione di colore, che può essere ridotta nell’ipocromia o più intenso nell’ipercromia; dal greco ἄνισος (ánisos → disuguale), derivato di ἴσος (ísos → uguale) col prefisso privativo ἀν– (an-), e –χρωμία (-khrōmía → tonalità di colore), derivato di χρῶμα (khrôma → colore, colorazione).

L’anisocromia è un indicatore importante in ematologia per la diagnosi di alcune malattie e per la valutazione dello stato di salute della persona: gli eritrociti hanno una colorazione dal rosa scuro ad arancio/rosso alla periferia e rosa pallido al centro dovuta alla presenza di emoglobina, una proteina contenete ferro (Fe++) che conferisce il colore rossastro, che aumenta quando il ferro si combina con l’ossigeno e diminuisce quando la globina si lega con l’anidride carbonica.

Nell’ipocromia, i globuli rossi hanno una colorazione molto più chiara rispetto al normale (si parla di globuli rossi ipocromici o anulociti) dovuta a una ridotta concentrazione media di emoglobina (Hb) rispetto ai normali valori di riferimento per età e sesso e, quindi, anche a una bassa concentrazione di ferro con una conseguente riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue; l’ipocromia si riscontra più comunemente nell’anemia da carenza di ferro (anemia sideropenica), nella talassemia, nelle malattie croniche (celiachia, infezioni, neoplasie …), nella porfiria eritropoietica e in caso di intossicazioni da metalli pesanti come, ad esempio, il piombo.

L’ipercromia, al contrario, è caratterizzata dalla presenza di eritrociti intensamente colorati (globuli rossi ipercromici) e da un aumento del contenuto di emoglobina, con scomparsa della tipica zona rosa pallido al centro del globulo rosso; l’ipercromia è tipica di un gruppo di anemie, dette appunto anemie ipercromiche o anemie megaloblastiche (definizione oggi maggiormente usata), legate a carenze vitaminiche (tipicamente vitamina B12 e/o acido folico) o alla somministrazione di alcuni farmaci.

L’esame ematico MCHC (concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare) mette in correlazione la quantità media di emoglobina (Hb) contenuta all’interno di un singolo globulo rosso in relazione alla sua dimensione, fornendo una misura della distribuzione della concentrazione di emoglobina negli eritrociti e pertanto può essere utilizzato come indicatore di anisocromia; con lo studio della morfologia microscopica si ottengono ulteriori informazioni utili per una corretta diagnosi differenziale.

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