cefalea primitiva

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definizione

Chiamata anche essenziale o primaria, è una forma di cefalea, caratterizzata da dolore che può interessare una qualsiasi parte del capo o del collo, in cui il mal di testa si riassume in un disturbo autonomo, non legato, cioè, ad alcuna patologia; pur non causando deficit neurologici, i sintomi possono però essere così disabilitanti da compromettere in modo grave la qualità della vita di chi ne soffre, sia in ambito familiare che in quello lavorativo e sociale.

Le cefalee primarie possono essere suddivise in tre famiglie principali:

emicrania – manifestazione che colpisce fino al 10% della popolazione adulta, in prevalenza donne prima dei 30 anni, spesso con familiarità, spesso considerata espressione di fenomeni neurologici o vasomotori, venendo spesso definita come una nocipatia; solitamente se ne distinguono due tipi di forme con o senza aura, con una netta prevalenza del primo tipo.

La forma senza aura è caratterizzata da attacchi frequenti, che usualmente colpiscono una metà del capo, con dolore pulsante e ingravescente con l’attività e gli sforzi fisici, frequentemente associata a nauseavomitofotofobiafonofobia;  può essere scatenata da ovulazione, mestruazioni e alcol. L’emicrania con aura si preannuncia con sintomi transitori come scotomi, miodesopsia fosfeni, fotopsie, immagini distorte, vomitofotofobiafonofobia, formicolii e crampi, comportandosi da segni prodromici, si manifestano in genere prima dell’attacco emicranico vero e proprio.

⇒ cefalea a grappolo – meno comune dell’emicrania, colpisce soprattutto i maschi oltre i 40 anni: il termine «a grappolo» si riferisce al raggruppamento degli attacchi, che si presentano ravvicinati nel tempo; solitamente insorge rapidamente e raggiunge la massima intensità in breve tempo, localizzandosi spesso intorno a un occhio, oppure ad una tempia. Il dolore è intenso, lacerante, pulsante e viene descritto come «una punta di trapano incandescente», con una durata media fra la mezz’ora e l’ora, ripetendosi più volte al giorno. Il dolore compare tipicamente la notte e dopo pranzo: si ipotizza che la precisione circadiana nella distribuzione degli attacchi sia dovuta a una disfunzione dei ritmi dell’ipotalamo.

Gli attacchi possono durare settimane o mesi per poi scomparire anche per anni (cefalee episodiche): l’assenza di un periodo di remissione di almeno un anno o brevi remissioni inferiori a 14 giorni e la resistenza ai farmaci caratterizzano le forme croniche.

⇒ cefalea di tipo tensivo – la forma più comune: può essere episodica o cronica ed è causata dalla contrazione dei muscoli del collo, con una maggiore prevalenza nelle persone sedentarie; non di rado associata a forme di dis-confort e dis-stress, tensione o stati ansiosi, è caratterizzata da dolore costante, il classico ‘cerchio alla testa’, che aumenta se si fa pressione sui muscoli tesi.

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