definizione
La biologia cellulare è la branca della biologia che studia la cellula dal punto di vista morfologico e funzionale, ovvero che si occupa dello studio della morfologia microscopica delle cellule, sia essa normale o patologica: una disciplina che si propone di rintracciare gli attributi comuni, morfologici e funzionali, delle cellule e delle strutture da queste derivate che sono compresi sotto il nome di “organizzazione della sostanza vivente”, per identificare l’intima struttura della sostanza costitutiva delle cellule (protoplasma) e le eventuali modificazioni ch’essa subisce nei vari stati funzionali dell’organismo o le sue trasformazioni dipendenti da lesioni artificiali o conseguenti alla presenza di sostanze biocidiche o all’assenza di nutrienti biogenici; dal greco κύτος (kỳtos → cellula) e λόγος (lógos → discorso, trattazione, ragione).
Derivata dall’istologia, scienza che si occupa dello studio dei tessuti per valutarne i margini e le strutture interne, la citologia applicata alla diagnostica può essere considerata una branca dell’anatomia patologica, che può essere utilizzata per discriminare la presenza di lesioni benigne e maligne studiando le alterazioni morfologiche di cellule; la citologia può essere definita come lo studio delle singole cellule attraverso l’analisi di campioni di cellule prelevate da fluidi corporei o tamponi per identificare modifiche cellulari che potrebbero indicare malattie come infezioni, infiammazioni o tumori: l’esame citologico consiste nell’osservazione al microscopio ottico di cellule prelevate dall’organismo, ottenute per naturale esfoliazione spontanea (espettorati, esami urinari, secrezioni mammarie …), per esfoliazione indotta da manovre pressorie (secrezione mammaria da spremitura, spremitura di raccolte purulente …) scraping/raschiamento (pap test, citologia nasale, citologia endometriale …) o per capillarità e/o aspirazione (fine needle aspiration …) dai diversi organi o tessuti (tiroide, ghiandole salivari, mammella, polmone …).
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