ultimo aggiornamento: 25 Maggio 2023 alle 17:50
definizione
Uno dei frammenti proteici prodotti in seguito alla degradazione enzimatica della fibrina presente nei dei coaguli presenti nell’organismo, ad opera della plasmina: è uno dei frammenti; normalmente non è rilevabile, ma la sua concentrazione ematica può aumentare qualora vi siano in corso formazione e conseguente degradazione di coaguli: in questi casi la quantità di D-dimero presente all’interno del circolo sanguigno può aumentare. I livelli di D-dimero aumentano nel caso di trombosi venosa profonda, di embolia polmonare, nella coagulazione intravascolare disseminata (D.I.C. → Disseminated Intravascular Coagulation), nelle tromboembolie arteriose, durante la terapia trombolitica con l’uso di tPA (attivatore tessutale del plasminogeno, una molecola coinvolta nel processo di fibrinolisi che converte il plasminogeno in plasmina), nella gravidanza (in particolare nel periodo post-parto), oppure dopo interventi chirurgici.
La fibrina si forma per effetto dalla polimerizzazione delle molecole del fibrinogeno circolante, ad opera della trombina, con lo scopo di formare il reticolo del coagulo del sangue: la presenza di un danno vascolare o tissutale può determinare un sanguinamento che viene bloccato e/o limitato grazie ad un processo fisiologico chiamato emostasi. Questo processo porta alla formazione di un coagulo, formato essenzialmente da un reticolo di una proteina filiforme chiamata fibrina e dalle piastrine: le piastrine e il reticolo di fibrina insieme, permettono l’interruzione del sanguinamento in attesa della riparazione del danno; non appena il danno viene riparato, il coagulo non è più necessario, pertanto interviene quindi un enzima, chiamato plasmina, deputato alla rottura del coagulo (trombo) in tanti piccoli pezzi che possono quindi essere rimossi.
I frammenti che originano dalla degradazione della fibrina nel coagulo vengono chiamati prodotti di degradazione della fibrina (FDP), che consistono in tanti frammenti di varie dimensioni di fibrina reticolata: uno dei prodotti finali della degradazione è il D-dimero, che, se presente, può essere misurato nel sangue; i livelli di D-dimero possono aumentare in maniera notevole nel caso in cui vi sia una significativa formazione e degradazione di coaguli all’interno dell’organismo. essendo un indice dell’intensità della degradazione del coagulo di fibrina.
Esistono molti fattori e patologie associate con la formazione inappropriata di coaguli. Una delle più comuni è la trombosi venosa profonda (T.V.P.), che colpisce prevalentemente il circolo venoso profondo delle gambe: i coaguli possono ingrandirsi e bloccare il circolo venoso degli arti inferiori, causando gonfiore, dolore e danneggiamento dei tessuti oppure formare emboli (a partire da un trombo, diffondendosi in altre parti dell’organismo.
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