ultimo aggiornamento: 1 Marzo 2021 alle 13:47
definizione
Letteralmente, dall’inglese, «sbrigliamento», ovvero la rimozione dei reliquati traumatici, infiammatori o degenerativi presenti in una sede di localizzazione di patologia: lo scopo è migliorare la salute del tessuto sano residuo; può essere compiuta da un intervento chirurgico per via meccanica, chimica, autolitica o attraverso la terapia larvale, in cui certe specie di larve consumano selettivamente il tessuto necrotico: potrebbe essere definta come la “pulizia” della sede di lesione.
Viene definito come l’atto di rimuovere materiale necrotico, escara, tessuti devitalizzati, tessuti siero-crostosi, tessuti infetti, ipercheratosi, slough (essudato giallastro), pus, ematoma, corpi estranei, detriti, frammenti ossei o qualsiasi altro tipo di bioburden (carica batterica) da una ferita con l‘obiettivo di promuoverne la guarigione.
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