Termine derivato dal greco, composto da δυς– (dys → male), κέρας (kéras → corno, sostanza cornea, strato corneo, cornea [dell’occhio]) ed il suffisso –ωσις (-osis): anomalia del processo di cheratinizzazione nelle cellule dell’epidermide determinando alterazioni nella forma delle cellule e nella regolare stratificazione delle stesse. L’alterazione della dell’epidermide, come avviene tipicamente in alcune dermatosi, è caratterizzata da una precoce o imperfetta o irregolare cheratinizzazione delle cellule dello strato malpighiano, con perdita di ogni rapporto con le cellule contigue; in genere i fenomeni discheratosici cutanei, se si escludono alcune forme ereditarie, sono riconducibili a forme di fotosenescenza. Può interessare anche le mucose, soprattutto quella orale o del canale vaginale, e rappresentare una risposta irritativa a stimoli infiammatori al livello locale o sistemico: la candidosi, le disbiosi o le alterazioni del microbiota possono essere possibili cause. La discheratosi, in genere, è asintomatica anche se può essere considerata come lesione che a lungo termine può portare alla formazione di tumori epiteliali.
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