ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2023 alle 17:11
definizione
L’ecmnesia è un disturbo della memoria, di tipo allucinatorio, in cui alcuni soggetti sperimentano i ricordi del passato come esperienze attuali: in altre parole il passato si manifesta come se fosse presente: spesso si manifesta con perdita della memoria recente, mentre quella passata rimane viva rappresentando uno stato psichico, abnorme caratterizzato dalla perdita dei ricordi della vita recente e dalla sensazione di rivivere un determinato periodo della vita passato; dal greco, composto di ἐκ– (ἐκ– → fuori) e μνῆσις (mnêstis → ricordo), dal tema di μιμνήσκω (mimnḗskō → ricordare).
Spesso, chi soffre di ecmnesia rivive i ricordi come se fossero il presente, come in una allucinazione, in modo particolarmente suggestivo e, talvolta, sconvolgente: è come se le persone affette da questo disturbo si ritrovassero catapultate in un passato remoto, comportandosi di conseguenza.
Occorre distinguere l’ecmnesia dalla reminiscenza, dalla sindrome di Proust, dall’effetto trigger, dove un evento del presente, induce la riemersione o di eventi del passato o di sensazioni associate ad un periodo trascorso, senza esserne necessariamente consapevoli o riconoscere che si attuano meccanismi comportamentali associati a quel “ricordo”: occorre anche separare l’ecmnesia dal mentismo, perchè questo stato allucinatorio trasporta chi ne è affetto nel passato, al punto da confondere, a volte, le persone del presente con quelle del passato, vivendo quindi non un ricordo, ma un vero e proprio delirio.
In certe circostanze, la riattivazione può essere molto intensa e di breve durata, in grado di far emergere antichi ricordi, che il soggetto riteneva scomparsi o che non ricordava di avere, con una sensazione talmente vivida, che sembra di vivere nuovamente le scene ricordate «hic et nunc»; altre volte può divenire una allucinazione duratura dove chi ne è affetto perdura per lungo tempo.
L’ecmnesia rientra fra le alterazioni qualitative della memoria definite paramnesie, in cui le tracce di memoria compaiono alla coscienza deformate nel loro contenuto, nel significato o nella collocazione spazio-temporale; può presentarsi in condizioni di elevata attivazione emotiva, nelle demenze e nel corso di stati alterati della coscienza prodotti da lesioni cerebrali o da droghe. Non di rado questa particolare alterazione si manifesta nei soggetti confusi, isterici, in casi di epilessia temporale e nei soggetti colpiti da intossicazione derivante dall’assunzione di allucinogeni
Caratteristico è il disorientamento temporale, che si verifica nella demenza senile e in tutte le altre infermità in cui è grandemente indebolita la fissazione delle tracce mnemoniche: gli avvenimenti più prossimi sono dimenticati e si forma nel tempo una lacuna più o meno estesa, che viene sommariamente colmata da rappresentazioni fantastiche; il ricordo della vita risulta accorciato, dimenticano d’aver moglie, parlano della carriera come principianti, dimenticando d’essere giubilati; altro fattore di disorientamento è la confusione dei ricordi dei sogni con quelli degli avvenimenti reali: ciò nonostante, il riconoscimento dei luoghi e delle persone può essere perfetto. Negli stati più gravi di demenza, il disorientamento può essere aggravato dal disgregarsi della nozione della propria personalità.
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