ectasia

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ultimo aggiornamento: 18 Ottobre 2022 alle 0:51

definizione

Dilatazione uniforme, di significato patologico, del lume di un vaso sanguigno, di canali, di tuboli, di cavità di un organo tubulare o cavo oppure di una sua parte: dal greco ἔκτασις (ektasis → distensione).

Possono aversi ectasie organiche della vescica, ectasie dell’esofago o dello stomaco, ectasia duttale in seguito alla menopausa (qualora siano interessati i tubuli mammari) ed ectasie vasali dell’aorta; l’ectasia può avere anche significato fisiopatologico compensatorio, come nel caso dello sviluppo d’un circolo venoso vicario nella cirrosi epatica, nelle compressioni da tumori.

Le ectasie possono essere legate ad alterazioni congenite (anomalie malformative) o acquisite (a seguito di un processo infiammatorio) oppure dipendere dal ristagno o dal mancato deflusso secretorio.

Il processo patologico generalmente si attua con uno sfiancamento degenerativo delle pareti di un organo interno a seguito di processi infiammatori o a seguito delle contrazioni muscolari finalizzate alla rimozione di un ostacolo oppure semplicemente a causa di un ostacolo al regolare deflusso di una secrezione.

Si possono avere vizi di sviluppo (bronchiectasie fetali, rene cistico); diminuita resistenza dei tessuti per condizioni costituzionali, favorite da fattori meccanici (varici, enfisema polmonare); processi degenerativi o infiammatori (ectasia aortica, bronchiettasie tubercolari); reazione anatomica con significato compensatorio per ostacoli alla meccanica funzionale (gastroectasia per stenosi pilorica, ectasia cardiaca nei vizi valvolari, ectasia di canali e lobuli ghiandolari per calcoli).

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