ennui

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ultimo aggiornamento: 29 Marzo 2022 alle 13:19

definizione

Sensazione di svogliatezza e insoddisfazione, di essere annoiato e mentalmente stanco, derivanti da una mancanza di occupazione o di eccitazione, causata dal non avere nulla di interessante o eccitante da fare. Uno stato di malcontento, derivante dalla sazietà o dalla mancanza di interesse, noia insopportabile: spesso esprime un senso di apatia, acedia e abulia, causati da una sorta stagnazione sociale o personale; una forma di languore, caratterizzato dal manifestarsi o dall’aggravarsi di un sentimento penoso di vuoto o di prostrazione.

Il termine francese «ennui», derivato di «enuier» (annoiare), discende dal latino «inodiō», forma composta di in odiō (“odiato”): potrebbe essere considerata un sinonimo di annoiato o infastidito; può essere considerata la radice etimologica della parola italian «noia».

«L’ennui» (La noia) è il titolo di un romanzo dello scrittore Alberto Moravia, pubblicato nel 1960 da Bompiani:

«Soprattutto quando ero bambino, la noia assumeva forme del tutto oscure a me stesso e agli altri, che io ero incapace di spiegare e che gli altri, nel caso di mia madre, attribuivano a disturbi della salute o altri simili cause

Il concetto non è solo riconducibile al “mal du vivre” dei “poètes maudits” (poeti maledetti francesi) come Charles Baudelaire, da lui sintetizzato nella parola “spleen”, o nel tedio descritto magistralmente nel personaggio dell’opera di Samuel Beckett, “Aspettando Godot”, che cristallizza la sua “noia di vivere” nell’attesa, ma è già presente nella letteratura latina che la manifesta con l’espressione “taedium vitae” (→ noia della vita), con cui si esterna l’atteggiamento spirituale di chi, per un eccesso di pessimismo o per essere in uno stato di profondo sconforto e avvilimento psicologico, sente disgusto dell’esistenza.

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