escapismo

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definizione

Letteralmente, evasione della realtà, dall’inglese escapism, derivato dal verbo to escape (→ scappare, fuggire), per questo definito anche escaping: una condizione psicologica caratterizzata dalla tendenza alla fuga dalla realtà, dai problemi, dalle responsabilità, da situazioni o problemi sgradevoli rifugiandosi nell’immaginazione, nel disimpegno, nel divertimento. Non di rado è una risposta difensiva, caratterizzata da una modalità di pensiero persistente, associata a comportamenti finalizzati a non affrontare una situazione temuta, definita evitamento: similmente al diniego ed alla elusione, è un meccanismo di salvaguardia, tipico delle forme di ansia, caratterizzato dal cercare di non entrare in contatto con situazioni o cose temute; può essere definito una strategia difensiva tipica della «flight and fright response», attivato già durante la fase di allarme dello stress.

Il termine assume significati articolati, mirando a descrive chi fugge da una situazione generalmente difficile da sostenere, da una condizione di vera e propria prigionia e, per estensione, da una prigionia “metaforica” come quella imposta da situazioni noiose, difficili, drammatiche, ma che diviene evasione dal quotidiano, dalle sue difficoltà e dai suoi problemi, ottenuta con forti emozioni, con l’ubriachezza o addirittura gli stupefacenti, arrivando ad estraniarsi da una realtà nei confronti della quale si prova disagio.

L’escapismo può riflettere un impulso ricorrente, normale e comune, come può essere un innocuo sognare a occhi aperti, o l’evidenza o il sintomo accessorio di una neurosi o patologie mentali più serie: rappresenta la tendenza di fuggire dal mondo reale per piacere o per il senso di sicurezza fornito da un mondo di fantasia.

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