definizione
Detta anche attesa minzionale, è un disturbo della diuresi, di natura ostruttiva, che comporta un ritardo e una difficoltà nell’iniziare ad urinare, e colpisce maggiormente i soggetti maschi anziani: l’esitazione minzionale può essere la spia di un’ostruzione delle vie urinarie e, negli uomini adulti, può derivare dall’ingrossamento della ghiandola prostatica, come nel caso dell’iperplasia prostatica benigna, ove la prostata ipertrofica preme contro la vescica, ritardandone l’inizio del mitto; anche se in forma passeggera, l’attesa minzionale può essere considerata una forma di invalidità, in quanto si è costretti a sforzare i muscoli addominali per espellere la quantità di urina trattenuta in vescica. Una minzione stentata, la necessità di sforzarsi, un flusso debole con lungo gocciolamento post-minzionale sono frequenti in caso di ostruzione uretrale parziale.
La minzione è l’atto mediante il quale l’organismo espelle all’esterno le sostanze metaboliche di scarto che hanno avuto modo di concentrarsi nell’urina, e consta di due fasi, che si presentano in successione: una prima fase (fase di riempimento) in cui la vescica aumenta il volume di urina fino a 200-300 cm³ e, una volta raggiunto un certo grado di replezione, si susseguono degli impulsi ciclici motori che comandano alla vescica l’azione di espellere il proprio contenuto; nella seconda fase, se l’individuo non oppone resistenza, contraendo volontariamente lo sfintere uretrale esterno, l’urina può defluire dalla vescica nella porzione prossimale dell’uretra, attraverso il riflesso minzionale.
Nel riflesso minzionale, tutti i muscoli competenti agiscono in sinergia, rilassandosi o contraendosi, affinché l’urina transiti dal fondo vescicale verso il giunto ureterale, per proseguire poi il cammino verso l’uretra distale: durante la minzione, il normale flusso urinario dovrebbe essere continuo per almeno l’80 % della minzione, mantenendosi costante in termini di dimensioni e di forza del flusso; un flusso urinario che non rispetta tale caratteristiche è un flusso ipovalido mentre, se è ritardato, rientra più propriamente nel disturbo dell’esitazione minzionale.
L’esitazione minzionale fa parte dei cosiddetti L.U.T.S. (Lower Urinary Tract Symptoms → sintomi del tratto urinario inferiore) molto frequenti negli uomini in età avanzata, la cui causa può essere la presenza di disturbi ostruttivi che insorgono durante la fase di svuotamento vescicale: nell’uomo adulto e nell’uomo anziano, tale causa è da ricercare primariamente in un ingrossamento patologico della prostata, determinato dall’iperplasia prostatica benigna o dal carcinoma prostatico; entrambe queste condizioni inducono una compressione ab estrinseco sulla porzione mediana dell’uretra da parte della prostata ingrossata, ritardando l’inizio della minzione.
Nella donna, l’esitazione minzionale è sicuramente un fenomeno riscontrato più raramente in quanto, in questo caso, l’uretra è più corta rispetto all’uomo e dunque ha meno possibilità di essere compressa dall’esterno; nelle donne, la causa principale dell’esitazione minzionale è da ricercare nel prolasso della vescica.
Altre cause ostruttive che possono condurre all’esitazione minzionale sono rappresentate da malformazioni e patologie a carico dell’uretra o della vescica, come la stenosi uretrale, la malattia del collo vescicale e la litiasi uretro-vescicale; anche alcuni disturbi neurologici, che generano una iporeflessia o un’ipocontrattilità del muscolo detrusore della vescica, possono far sì che il comando di svuotamento possa essere alterato, determinando, in ultimo, un ritardo nell’esordio della minzione.
Di norma, in concomitanza con l’esitazione minzionale, si riscontrano, nello stesso soggetto, altri sintomi ostruttivi delle vie urinarie come: il gocciolamento post-minzionale, o terminale, in cui si assiste alla produzione di gocce di urina dopo la fine del mitto; il mitto ipovalido, in cui il flusso di urina non appare continuo ma debole e intermittente; la sensazione di svuotamento incompleto della vescica, dove si avverte la percezione che la vescica abbia trattenuto ancora dell’urina da espellere; il tenesmo vescicale, associato a dolore sovrapubico; la disuria, che indica una generale difficoltà avvertita in qualsiasi fase della minzione.