ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2023 alle 16:57
definizione
Abnorme aumento della facoltà di ritenzione della memoria, mentre viene definita ipertimesia (H.S.A.M. → Highly Superior Autobiographical Memory) la capacità di ricordare specificatamente ogni momento vissuto nella propria esistenza; dal greco ὑπερ– (hyper– → sopra, oltre, in eccesso, abnorme) e μνῆσις (mnêstis → ricordo), dal tema di μιμνήσκω (mimnḗskō → ricordare).
L’ipermnesia può essere transitoria o permanente: può indicare quel particolare stato di esaltazione temporanea della capacità di rievocare i ricordi, che si osserva in soggetti maniacali oppure durante alcuni stati tossici provocati dall’uso di stupefacenti, mentre si riscontra ipermnesia permanente in individui oligofrenici (“idiots savants” → idiota sapiente), o nelle persone caratterizzate da particolare intelligenza. Sono tipicamente colpiti da ipermnesia transitoria, invece, gli affetti da depressione o altri disturbi dell’umore, ovvero i soggetti colpiti da paranoia o che presentano alterazioni della coscienza; in un certo senso può essere considerata ipermnesia ciò che accade in stati di ipnosi regressiva, laddove possono riemergere in modo intenso e improvviso ricordi fino a quel momento obliati.
L’ipermnesia potrebbe essere definita come una ipertrofia della memoria, che risulta in qualche modo eccessivamente sviluppata, comportando la capacità di rievocazione totale dei ricordi: sebbene tale condizione possa apparire invidiabile, i processi di memoria coinvolti nell’oblio sono in realtà di fondamentale importanza per il buon funzionamento della memoria stessa; talvolta questa capacità, soprattutto negli stati di eccitazione maniacale, provoca una eccessiva rievocazione di avvenimenti della prima infanzia o comunque molto lontani nel tempo, come conseguenza della diminuzione delle resistenze che ne avevano determinato l’oblio, provocando danni alla ricostituzione di sistemi di riferimento già acquisiti nel passato, alla capacità di astrarsi dal presente, con il conseguente sviluppo di quadri ossessivi. Il problema risulta particolarmente evidente quando i ricordi hanno valenza negativa o sono riferiti a traumi, in quanto possono proiettare nel presente i vissuti emozionali del passato, provocando atteggiamenti fobici, fissazioni mentali o egodistonia; la conseguenza è la difficoltà a rimanere ancorati alla realtà attuale (hic et nunc), perdendosi nei ricordi invasivi, che paradossalmente compromettono le loro capacità in compiti che prevedono l’utilizzo della memoria o le funzioni esecutive superiori.
Nella sindrome del savant, i soggetti oligofrenici devono solitamente convivere con ritardi cognitivi anche piuttosto gravi, e allo stesso tempo con capacità fuori dal comune che solitamente riguardano uno specifico settore conoscitivo, il quale li porta a ricordare perfettamente determinati elementi che hanno osservato.
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