meralgia parestesica

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ultimo aggiornamento: 18 Febbraio 2025 alle 16:58

definizione

Chiamata anche sindrome di Bernhardt-Roth o malattia di Roth, è una mono-neuropatia, che colpisce il nervo cutaneo laterale della coscia (o nervo cutaneo laterale femorale o nervo femoro-cutaneo laterale): può essere considerata una sindrome da intrappolamento nervoso, in quanto le sensazioni di formicolio, intorpidimento, bruciore, che ne caratterizzano la sintomatologia, si devono ad uno schiacciamento di questo nervo e può portare a disabilità significativa quando la diagnosi e il trattamento vengono ritardati o ignorati; il nervo femoro-cutaneo laterale è esclusivamente sensitivo e non ha alcuna terminazione motoria.

La definizione di meralgia deriva dall’associazione semantica dei due lemmi greci ἄλγος (álgos → dolore) e μέρος (méros → ), dalla radice di μείρομαι (meíromai → porzione, zona [in questo caso viene riferito alla coscia]) forse per assimilazione fonetica a μέλος (mélos → arto, membro), di significato simile e pronuncia superficiale ma di origine diversa.

sintomatologia

La meralgia parestesica può essere molto dolorosa e si presenta con bruciore urente anche intenso a livello cutaneo che si accentua per la frizione dei vestiti sulla zona cutanea di coscia interessata, associati ad  ipersensibilità alla vibrazioni ed al calore applicati nella zona, ipoestesia o parestesia: i movimenti del bacino e dell’anca, come camminare e correre, possono aggravare il dolore, l’ipoestesia, le disestesie e le parestesie (persistente formicolio con sensazione di anestesia e ispessimento cutaneo alla superficie laterale della coscia); chi è affetto da meralgia parestesica tende ad assumere una postura antalgica e, di conseguenza, i muscoli posturali e del controllo della core stability (core muscle) possono subire gli effetti del sovraccarico, andando incontro ad eccessivo affaticamento che si aggrava con la stazione eretta prolungata.

Clinicamente la malattia di Roth é caratterizzata da disestesie sulla superficie antero-esterna della coscia associate a dolore locale esacerbato dalla palpazione locale, dalla extra-rotazione di anca e dai movimenti della gamba. L’atteggiamento posturale che più frequentemente si associa all’insorgenza di meralgia parestesica è quello con iperlordosi lombare e addome prominente, associato (o meno) a debolezza della muscolatura addominale ed ipotono del grande gluteo che non riesce a  fornire un sostegno valido per impedire la rotazione anteriore del bacino, con conseguente iperlordosi lombare; ad aggravare la postura in iperlordosi coesiste spesso l’ipertonia dei muscoli estensori lombari e la retrazione del muscolo ileopsoas: la postura antalgica preferenziale, che allevia il dolore,  reclinata in avanti in posizione seduta anche se, in posizione seduta con le gambe accavallate ed incrociate (in particolare la caviglia sul ginocchio) può aggravare il dolore.

Altre condizioni che possono predisporre alla comparsa di una meralgia parestesica possono essere la dismetria degli arti inferiori, il body building, l’addormentarsi in posizioni scorrette: in letteratura viene descritta anche una forma di meralgia parestesica come conseguenza di traumi ripetuti da orologio da tasca; talvolta la  meralgia parestesica complica quadri di patologia articolare dell’anca come il conflitto femoro-acetabolare, la borsite trocanterica e l’artrosi coxo-femorale.

Di particolare interesse storico è ricordare che Sigmund Freud (ed uno dei suoi figli) era affetto da questa patologia in forma invalidante al punto da parlarne nei suoi scritti descrivendola come fonte di continua angoscia; statisticamente la meralgia parestesica colpisce gli uomini più delle donne, potendo manifestarsi bilateralmente in circa il 25% dei casi.

eziopatogenesi

La meralgia parestetica è una manifestazione dovuta alla sofferenza del nervo cutaneo laterale della coscia, spesso come conseguenza di una compressione nel momento della sua fuoriuscita dal bacino, quando transita sotto al legamento inguinale: la peculiare anatomia spiega il comportamento clinico rappresentato da alterazione della sensibilità, dolore urente e disestesie alla faccia anteriore e laterale della coscia.

Il nervo decorre assieme alle fibre del muscolo psoas e, dopo aver attraversato il muscolo iliaco, fuoriesce dal bacino medialmente alla spina iliaca anteriore superiore: il punto dove più comunemente il nervo può essere compresso o intrappolato è lo zona in cui passa tra i due piani fibrosi del legamento inguinale a livello della sua inserzione laterale sulla spina iliaca antero-superiore, in quanto il nervo è strettamente delimitato dalle fibre del legamento inguinale; nel passare attraverso il legamento, il nervo è costretto a fare una curva e cambiare direzione da un decorso orizzontale nella pelvi ad un decorso più verticale nella coscia laterale e anterolaterale. Lo strato inferiore del legamento inguinale è sede dell’inserzione di alcune fibre del muscolo sartorio: il nervo può passare davanti o attraverso il sartorio nello scendere nella coscia; poco dopo aver lasciato l’addome, il nervo si divide in un ramo anteriore, che fornisce l’innervazione sensitiva alla cute della regione anteriore e laterale della coscia subito sopra al ginocchio, ed un ramo posteriore che innerva da un punto di vista sensitivo la zona del grande trocantere e la superficie laterale della coscia (grossolanamente in corrispondenza della bendelletta del Maissiat).

Nel suo decorso, il nervo, può essere compresso a vari livelli:

→ a livello della spina iliaca antero-superiore, dove, una volta penetrato nella coscia, cambia il suo corso da quasi orizzontale a verticale: l’angolazione dell’area è accentuata dal movimento di estensione della coscia sul bacino e, viceversa, diminuita dalla flessione della coscia.

→ a livello della sua emersione dal muscolo psoas.

→ nel passaggio sotto ed attraverso alla fascia lata.

Per quanto, nel passato, spesso associata ad ernie inguinali e cinti erniari mentre oggi è una condizione relativamente comune, anche se viene spesso confusa con altri disturbi; frequentemente  è una patologia da sovraccarico negli sportivi (quali ginnasti, giocatori di baseball e calcio, body-builder e ciclisti sono tra gli atleti maggiormente colpiti) spesso dipendente dal camminare, dal pedalare o dallo stare in piedi a lungo. Può essere, frequentemente, una patologia iatrogena post-chirurgica (cause idiopatico-compressive) conseguente allo sviluppo e alla frequenza di procedure chirurgiche della parete anteriore dell’addome e del bacino: tra le cause iatrogene più comuni si ritrovano le tecniche di chirurgia addominale come l’ernioplastica o la  laparotomia, gli interventi di chirurgia ortopedica, come la sostituzione dell’anca, l’artroplastica, la chirurgia spinale oppure le lesioni possono verificarsi durante prelievo osseo della cresta iliaca (bone harvesting) .

L’intrappolamento del nervo è relativamente frequente anche nei casi di obesità, con una parete addominale lassa, e in gravidanza; i diabetici, vista la maggiore suscettibilità alla neuropatie da compressione, sono un gruppo a rischio per questa patologia. Indossare costantemente indumenti molto aderenti ed a vita bassa o cinture dei pantaloni che stringono molto in vita è stato messo in correlazione all’insorgenza di questa sindrome; anche le cinture di sicurezza, che passano in corrispondenza del legamento inguinale, dopo un forte urto, possono causare una forte compressione del nervo cutaneo femorale sottostante.

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