ultimo aggiornamento: 18 Ottobre 2020 alle 22:01
definizione
Trauma di minima entità, in grado di causare lesioni impercettibili o di ordine microscopico: l’importanza funzionale o clinica di questo fenomeno dipende dalla reiterazione e dalla ripetizione con una certa continuità.
La patogenicità della sequela di eventi traumatici è insita nella frequenza più che nella intensità degli stessi: si parla, pertanto, di micro-traumi cumulativi o di «effetto accumulo», in quanto il danno è “da fatica” o “da usura”, non essendo il corpo (o parti di esso) in grado di autorigenerarsi o autoripararsi prima di subire nuovamente l’azione lesiva esercitata da ulteriori insulti.
sovraccarico funzionale
ed apparato osteo-artro-miologico
Nell’ambito muscolo-scheletrico, i micro-traumi assumono una particolare rilevanza in quanto possono divenire causa efficiente di lesioni da sovraccarico, come avviene in campo lavorativo o sportivo: i microtraumi ripetuti possono provocare lesioni da fissurazione nelle cartilagini articolari, proliferazione reattiva del tessuto fibroso connettivale, artrosi delle articolazioni interessate; conseguenza di questo tipo di lesioni è, spesso, il cambiamento dell’atteggiamento posturale (habitus) o della dinamica del movimento con lo scopo di prevenire stimoli algogeni.
L’assunzione di atteggiamenti o dinamiche compensatorie non è mai indolore o privo di conseguenze per l’organismo: la creazione di atteggiamenti alternativi a quelli che causano sofferenza o l’adozione di schemi di movimento chiaramente finalizzati a proteggerci dal rischio di «sentire male», comporta da un lato un maggior consumo di energie fisiche e mentali, dovendo soverchiare metaprogrammi che condizionano comportamenti stereotipati acquisiti nel tempo, e dall’altro la necessità di sottoporre le catene cinematiche osteo-artro-miologiche a sollecitazioni fuori dal loro abituale R.O.M.; la conseguenza della ricerca di una confort zone, frequentemente, è sostenuta dall’attivazione di reazioni di stress organico associato ad una riduzione delle capacità coordinative e delle capacità condizionali, oltre ad un incremento delle possibilità di subire da lesioni distorsive o dis-stress muscolare o articolare.
I micro-traumi cumulativi innescano disfunzioni autoriproducentesi e circoli viziosi che possono causare lesioni o patologie a livello dei muscoli o dei tendini, delle cartilagini articolari oppure dell’osso, con coinvolgimento di un sempre maggior numero di strutture per compensare la sofferenza ed il “cattivo” funzionamento dei distretti coinvolti dall’usura o dal logoramento, con conseguente dolore, gonfiore, intorpidimento e perdita di forza.
Essendo i muscoli, vettori che esprimono una forza lungo una direttrice specifica, la modifica dell’angolo con cui un muscolo inferisce sui capi articolari genera distorsioni articolari che alterano gli assi attorno cui ruotano i giunti articolari; la cartilagine articolare, che ha la funzione di distribuire omogeneamente i carichi sulle superfici articolari, per effetto di queste distorsioni subisce forze incongrue o sollecitazioni eccessive che innescano processi di tipo degenerativo: i tendini, che esercitano la funzione di shock absorber grazie alla capacità propria di deformazione elastica, subendo trazioni disassiali, vanno incontro a micro-avulsioni a livello dell’entesi o a tendinosi.
effetto accumulo e somato-emotività
I micro-traumi cumulativi possono coinvolgere anche la sfera relazionale od emozionale: si tratta di traumi di lieve entità che, reiterati nel tempo ad opera di una o più persone a cui si è legati in una relazione significativa, sono in grado di incidere profondamente sulla emotività; solitamente quasi impercettibili, sia agli occhi di chi li subisce, sia a quelli di chi osserva dall’esterno, possono sortire effetti deleteri proprio perchè “invisibili”, in quanto il microtrauma opera come un condizionamento.
Eventi “insignificanti”, che si ripetono andando a cumulare un effetto traumatico, ma che possono esercitare un insegnamento inconscio, che influenza le credenze, l’identità e il senso di sé della persona o che crea patterns: questa “lezione di vita” prende la forma di convinzioni che si reiterano sulla base dell’attitudine acquisita; non è detto che le persone notino i momenti micro-traumatici e se ne lamentino, poiché, spesso, non se ne accorgono neppure oppure o sembrano troppo piccoli, troppo brevi per aver avuto un reale impatto. L’esperienza microtraumatica è per definizione qualcosa di minimizzato e, in quanto tale, il suo impatto rimane non espresso, dissociato o represso, così che il danno cresce e il risultato è una deviazione nel proprio senso di ben-essere, efficacia o coesione.
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