muscolo scaleno anteriore

« Indice del Glossario

descrizione – anatomia topografica

Chiamato in latino «musculus scalenus anterior», è un muscolo profondo del collo, pari e simmetrico, appartenente al gruppo dei muscoli scaleni, è il più breve di essi; situato profondamente al muscolo sterno-cleido-mastoideo, si trova tra la vena succlavia e l’arteria succlavia. Le radici del plesso brachiale passano posteriormente ad esso, mentre il nervo frenico (orientato verticalmente) attraversa la sua superficie anteriore. Posteriormente alla porzione inferiore del muscolo scaleno anteriore, si trova il muscolo di Sibson: secondo alcuni autori il secondo muscolo deve essere considerato una suddivisione del primo, a cui decorre parallelo e da cui sembra svilupparsi.

origine – decorso – inserzione

Origina dai tubercoli anteriori del processi trasversi delle vertebre cervicali, dalla seconda alla sesta (C2 ÷ C6) e, portandosi in basso e lateralmente, si inserisce  sul tubercolo del muscolo scaleno, sulla prima costa; tra il muscolo scaleno anteriore ed il muscolo lungo del collo, si ritrova l’angolo di Nunciante Ippolito.

azione – funzione – innervazione – rapporti

Innervato dai rami dei plessi cervicale e brachiale, da C3 a C8, se contratto, solleva la Ia costa e funge da muscolo inspiratorio oppure, prendendo punto fisso sulla costa, inclina la colonna dal proprio lato e la ruota dall’altro; quando, assieme agli altri muscoli scaleni, si contraggono contemporaneamente da entrambi i lati, danno rigidità al collo.

Il muscolo scaleno anteriore ed il muscolo scaleno medio delimitano inferiormente, insieme con la Ia costa, un triangolo (triangolo scalenico) in cui passano l’arteria succlavia e i rami del plesso brachiale (egresso toracico): il passaggio di questo fascio neuro-vascolare fra il muscolo scaleno anteriore e quello, medio costituisce lo iato scaleno (fessura scalena), a livello della fossa scaleo-tracheale, delimitato anteriormente dalla clavicola inferiore, medialmente dalla trachea, posteriormente dal muscolo trapezio e anteriormente dal muscolo platisma.

considerazioni

Il muscolo scaleno anteriore, assieme al muscolo scaleno medio, può essere coinvolti nella genesi della sindrome dello stretto toracico o nella sindrome del dolore mio-fasciale, i cui sintomi possono imitare un’ernia del disco spinale delle vertebre cervicali: nel primo caso si osserva un’associazione di neuroprassiaparestesiaipostenia ed ipoestesia, in vario grado, riferite all’arto superiore, con possibili segni di edema (compressione della vena succlavia) ed intorpidimento. Uno squilibrio funzionale dei muscoli scaleni  oltre a causare dolori al collo e irrigidimento, può essere responsabile di algia riferita alla zona anteriore del petto, alla spalla, al muscolo bicipite, all’avambraccio, e alle dita, mentre l’irradiazione posteriore può coinvolgere il muscolo tricipite, la zona interscapolare e le vertebre toraciche.

Vista la loro azione stabilizzante sul rachide cervicale possono andare incontro a fenomeni spastici o tensione, come conseguenza di eventi quali incidenti automobilistici, ove la testa sia soggetta ad una accelerazione improvvisa (colpo di frusta, in particolare laterale), oppure dispnea o accessi di tosse che, agendo come fattori scatenanti o cause coadiuvanti, scatenano una possibile discinesia; un possibile agente causale per il loro squilibrio è l’uso prolungato della tastiera del computer, specialmente se non si ha supporto adeguato per i gomiti. La mancanza di calore adeguato, riducendo l’afflusso di sangue e causando ulteriore contrazione muscolare nel tentativo di generare calore, può essere considerata una causa favorente o un  fattori aggravanti.

In Kinesiologia Transazionale®, la funzionalità degli scaleni è associata all’equilibrio del rino-faringe ed, in particolar modo, al buon funzionamento dei seni respiratori; da un punto di vista energetico, le disfunzioni gastro-duodenali e gli stati d’ansia sono considerati cause determinanti per il malfunzionamento dei muscoli scaleni.

Il professionista di questa disciplina è in grado di riequilibrare il funzionamento di questi muscoli e le disergie che possono essersi create con altri muscoli del collo e del cingolo scapolare; l’utilizzo dell’unwinding, tecnica del Cranio-Sacral Repatterning®, spesso si rivela risolutiva per rilasciare le situazioni di rigidità cronica.

« Indice del Glossario