definizione
Ciascuna delle due masse carnose che anatomicamente corrispondono alle due regioni glutee, di forma convessa e arrotondata: costituita da cute, abbondante tessuto connettivo sottocutaneo ed i muscoli glutei (muscolo grande gluteo, muscolo medio gluteo e muscolo piccolo gluteo) assieme ai muscoli appartenenti alla cuffia dei rotatori dell’anca (muscolo piriforme, muscolo otturatore esterno e muscolo otturatore interno, muscoli gemelli e muscolo quadrato del femore), che insieme costituiscono il deretano e che anatomicamente corrispondono alle due regioni glutee; dal latino natĭca, derivato di natis (→ natica, terga).
Le natiche sono localizzate tra la parte bassa della schiena ed il perineo: il margine superiore è individuato dalla cresta iliaca e quello inferiore dal solco orizzontale del gluteo; le natiche sono separate dal solco intergluteo, in cui è situato l’ano. Le natiche della donna, vista di spalle, sono descritte come iscrivibili in un cerchio, mentre quelle dell’uomo sono grossolanamente di forma quadrata.
nota
Interessante è notare come le natiche assumano, a seconda delle credenze tribali e della morale, diversi significati; le natiche sono considerate in molte culture un punto focale di attrazione ed un segnale sessuale, potendo essere valutate in modo estremamente difforme: dalla Afrodite Callipigia, una scultura marmorea di epoca romana , nota anche come “Afrodite dalle belle natiche”, dal greco Ἀφροδίτη Καλλίπυγος (Aphrodite Kallipygos), derivata di καλός [kalόs → bello] e πυγή [pygḗ → natica]), alle “Veneri del Neolitico” con natiche esageratamente accentuate per sottolineare la sessualità finalizzata alla fertilità, come la “Venere di Savignano”, con la sua evidente steatopigia.
Molte culture hanno anche utilizzato i glutei come bersaglio primario per le punizioni corporali, poiché lo strato di grasso sottocutaneo dei glutei offre protezione contro le lesioni, pur consentendo di infliggere dolore.