paracusia

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ultimo aggiornamento: 30 Agosto 2020 alle 1:18

definizione

Termine generico utilizzato designante ogni abnorme percezione uditiva, per cui si possono differenti tipi di paracusia, quali la distinguere una paracusia tonale, in genere sintomo di lesione labirintica, che si verifica quando si crea una discrasia fra la frequenza vibratoria del suono e la percezione del tono; una «paracusis loci» (paracusia di localizzazione), talvolta accompagnata da ipoacusia trasmissiva, causata solitamente da ostruzioni del canale acustico (tappi di cerume) o ad agenti eziologici che limitano la trasmissione dello stimolo sonoro, come nel caso di otiti medie, alterazioni dei riflessi eustachiali o alterazioni della tuba uditiva o squilibri della catena ossiculare timpanica accompagnati (o meno) da discinesie e distonie del muscolo tensore del timpano o del muscolo stapedio: in questo caso chi ne è affetto localizza la sorgente sonora in direzione opposta a quella reale.

Dal greco παράκουσις (definito da Galeno come un difetto di udito), composto di παρα- (para- → prefisso che indica, in questo caso, deviazione o anomalia) e e ἄκουσις (ákūsis → audizione): in realtà possono essere considerate paracusie anche tutti i rumori auricolari o acufeni, in particolare gli acufeni soggettivi, le forme di tinnitus e susurrus oltre alle varie allucinazioni uditive chiamate «paracusis imaginaria» (paracusia immaginaria); esiste una forma specifica, detta «paracusis Willisii» (paracusia di Willis), per lo più dovuta a otosclerosi, caratterizzata dalla capacità di percepire meglio i suoni negli ambienti rumorosi rispetto a quelli silenziosi, oppure l’eccessiva sensibilità uditiva «paracusis acris» (paracusia di Willis).

allucinazioni uditive propriamente dette

Consistono nella percezione di suoni, senza che vi sia un reale stimolo uditivo: le allucinazioni uditive devono essere distinte dai fenomeni endoaurali, nei quali i suoni sono uditi senza uno stimolo uditivo esterno, ma sono generati da disturbi dell’orecchio o del sistema uditivo: una forma comune di allucinazione uditiva consiste nel sentire una o più voci che può essere la manifestazione di disturbi psicotici come la schizofrenia, le manie, o anche la depressione maggiore, e riveste un significato particolare nella diagnosi di queste patologie; è comunque possibile udire voci senza soffrire di una malattia mentale diagnosticabile. Altri tipi di allucinazioni uditive includono la sindrome della testa che esplode e la sindrome dell’orecchio musicale: nel secondo caso le persone sentono suonare musica, di solito canzoni familiari; alcune ricerche hanno anche suggerito che è possibile sviluppare allucinazioni musicali ascoltando musica per lunghi periodi di tempo.

Fra le cause non psicotiche si possono osservare la perdita dell’udito e le crisi epilettiche,  lesioni a livello del tronco encefalico, solitamente causate da un ictus, disordini del sonno come la narcolessia, tumori, encefaliti, o ascessi.

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