piano di Francoforte

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ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2023 alle 2:22

definizione

Piano ideale, antropologico e cefalometrico, che congiunge il porion (bordo superiore del “porus acusticus” o condotto uditivo esterno)piano di Francoforte con il punto più basso del bordo orbitario sinistro (definito orbitale, cioè il punto sotto-orbitale ovvero la base della cavità oculare); talvolta viene chiamato, impropriamente, linea di Francoforte.

Viene anche definito piano auricolo-orbitale: in un individuo normale entrambi gli orbitali ed entrambi i porion giacciono sullo stesso piano che è ortogonale rispetto al piano sagittale mediano ed al piano frontale biauricolare.

Il “Frankfurt Horizontal Plane, detto talvolta anche piano orizzontale tedesco, è stato definito al Congresso Mondiale di Antropologia a Frankfurt am Main (Francoforte sul Meno – Germania), nel 1884: determina la posizione anatomica del cranio umano, in un soggetto normale e vivo, in rapporto al terreno con cui si mantiene parallelo.

Il piano di Francoforte in Kinesiologia Transazionale®

Questo piano ideale assume un ruolo significativo, potendo essere considerato alla stregua di un riferimento assoluto nell’analisi posturale effettuata in Kinesiologia Transazionale®: nella stazione eretta, ma soprattutto nella deambulazione, così come i piedi mantengono il contatto con il terreno, definendo un riferimento assoluto, proiettati nella direzione di movimento, allo stesso modo gli occhi sono orientati verso il punto ideale di arrivo del movimento, mentre il piano visivo (che in questo caso corrisponde al piano di Francoforte) è parallelo al piano visivo dell’orizzonte.

Il piano visivo, ovvero il piano di Francoforte, qualora si assuma una posizione corretta, è parallelo sia al piano del terreno, sia alla linea dell’orizzonte: eventuali alterazioni dei piani cartesiani che derivano da questi riferimenti possono essere uno squilibrio del P.R.Y.T., ovvero una alterazione dell’organizzazione spaziale del corpo.

Attraverso specifici test muscolari e per mezzo della valutazione multidimensionale che mette a disposizione del professionista del ben-essere in Kinesiologia Transazionale® è possibile identificare le aree di squilibrio che condizionano l’habitus, cioè l’attitudine posturale che si assume nello spazio, in statica ed in dinamica, verificando come, ad esempio, squilibri del cingolo pelvico, alterazioni dei diaframmi corporei, distorsioni della cintura scapolare o del rachide cervicale e dell’area sub-occipitale possono essere i responsabili delle disfunzioni somatiche, senza dimenticare l’influenza che l’apparato stomatognatico o l’apparato visivo possono avere sugli equilibri corporei connessi a questi sistemi cinematici.

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