definizione
Letteralmente, il lemma significa “anticipazione”, dal greco πρόληψις (prólēpsis → preannuncio, preludio, prodromo, ciò che viene previsto), composto da πρό– (pró– → innanzi, avanti, prima [di luogo e di tempo]) λῆψις (lēpsis → il prendere, l’impadronirsi, la cattura, il ricevere), derivato di προλαμβάνω (prolambánō → anticipare, prendere prima); questo termine, in realtà, può assumere significati differenti a secondo dell’ambito in cui è utilizzato.
ambito filmico/letterario
Se usato in ambito narrativo, può essere considerato come sinonimo di flashforward o flash-future, descrivendo un’anticipazione di fatti che avverranno in futuro, facendo cioè riferimento a momenti successivi al “qui e ora”: tale proiezione è spesso sottolineata dall’uso di tempi verbali che indicano posteriorità; in questo ambito è l’opposto dell’analessi (flashback). La prolessi è una modifica della fabula, cioè dell’ordine logico e cronologico del racconto.
figure retoriche
Oltre all’ambito narrativo, la prolessi denomina figura retoriche quali il prevenire, confutandola, una possibile obiezione oppure la costruzione sintattica in cui si anticipano una o più parole (o un’intera proposizione) che secondo l’uso grammaticale dovrebbero invece essere collocate dopo, per mettere in evidenza un concetto o una parola; ugualmente il lemma può essere utilizzato per la figura retorica che consiste nell’enunciare come contemporaneo di un’azione un fatto che ne sarà solo la conseguenza.
filosofia
Il termine, in ambito filosofico, assume il significato del lemma latino “praesumptio” della logica postaristotelica, ove si designò più volte il concetto, o considerandolo (come nello stoicismo) quale formazione naturale e originaria della mente umana antecedente all’esperienza, o interpretandolo (come nell’epicureismo) quale semplice schema mnemonico dell’esperienza passata, capace di «anticipare» nella mente l’esperienza futura.
nota
Quando un calendario viene applicato anche per date antecedenti la sua introduzione ufficiale viene definito “prolettico”, in quanto appunto estende a un passato il proprio sistema di misurazione del tempo. Così, ad esempio, il calendario gregoriano si definisce “prolettico” quando con esso si misura anche il tempo antecedente il 15 ottobre 1582.
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