definizione
La “rosy retrospection” è un fenomeno psicologico, definibile come una forma di “ottimismo retrospettivo” o “ricordo roseo”, contraddistinto dalla tendenza a giudicare il passato in modo molto più positivo di quanto si giudichi il presente: i latini usavano dire “memoria praeteritorum bonorum”; può essere considerato un errore logico. In psicologia viene definita declinismo.
Pur essendo un fenomeno simile alla nostalgia, la retrospettiva rosea è classificata come errore cognitivo (bias), mentre la nostalgia non necessariamente implica un errore di prospettiva o di logica: infatti chi soffre di questa distorsione conoscitiva distorce in una certa misura la visione della realtà; in realtà è un bias cognitivo piuttosto frequente, che porta alla mente una “realtà di un tempo”, spesso immotivatamente, migliore rispetto al presente o a ciò che è stato realmente vissuto.
Tornare indietro con la mente a bei ricordi e minimizzare le difficoltà del passato sono fenomeni utile alla sopravvivenza: rendere “piccole” e affievolire le emozioni negative a favore di quelle “positive” trascorse rende più facile portare avanti il nostro bagaglio di vita, ma quando questo diviene eccessivo, assumendo contorni iperbolici diviene un errore cognitivo a tutti gli effetti, in grado di alterare la percezione della realtà come avviene, ad esempio, nel bias di conferma, il meccanismo che ci vuole attratti dalle fonti di informazione che possono confermare il nostro pregiudizio anziché metterlo in discussione: in entrambi questi bias si osserva una negazione della realtà, che porta ad un confronto confronto fra presente e passato, ove il primo esce sempre sconfitto dal secondo; Vivere prevalentemente in quel passato con la convinzione che esso sia stato di gran lunga migliore di qualunque possibile presente, lo fossilizza al punto da renderlo quasi irreversibile.
Chi soffre di questo bias cognitivo è profondamente convinto che qualcosa (un momento storico, un luogo, una cultura, aspetti della propria vita…) stia compiendo un declino negativo, da cui deriva il termine declinismo che si utilizza per descrivere questa attitudine che diviene, spesso, un sistema di credenza, forse anche senza ritorno: si osserva, oltre alla supervalutazione del passato, l’accoppiamento fra la svalutazione del presente e la previsione di un futuro ancor più negativo; questo atteggiamento mette in atto un circolo vizioso difficile da interrompere.
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