definizione
Letteralmente “il guardare indietro”: può essere considerato, entro certi limiti, un sinonimo di analessi o flashback; anche se spesso si evidenzia l’etimologia inglese della parola (retrospection), in realtà il lemma deriva dal latino retro– (→ dietro, indietro) specĕre (→ guardare): l’atto di guardare indietro agli eventi passati e ricordare il modo in cui si sono svolti.
A differenza dell’analessi, che può essere considerata un espediente letterario, e del flashback, che, pur essendo considerato l’equivalente filmico dell’analessi letteraria, in realtà assume un significato più ampio, includendo l’emergere di memorie improvvise e subitanee, talvolta intrusive e cariche di significati emotivi, la retrospezione sottintende non solo la reminiscenza o il il ricordo ma anche l’esame delle esperienze trascorse, per ricostruire le cause di una situazione o il passato.
Il guardare o guardarsi indietro, diviene pertanto l’analisi dei contenuti mnestici consci riferiti al proprio passato (ma anche a quelli altri) che costituiscono il punto di partenza di ogni introspezione; introspezione e retrospezione sono due processi coscienti diversi, in cui l’analisi gioca un ruolo significativo: nell’introspezione, l’individuo guarda le sue emozioni, sentimenti e pensieri, esplora in profondità questi aspetti e si impegna in un’analisi. Nella retrospezione l’individuo guarda indietro ai suoi eventi passati, anche se può essere un ricordo doloroso.
L’introspezione può essere definita come l’esame e l’analisi dei propri sentimenti, delle emozioni che si provano, dei pensieri e dei significati reconditi dietro questi pensieri: può essere definita come una forma di auto-osservazione sperimentale; nella retrospezione l’attenzione non è sulla condizione presente ma sul passato, ovvero può essere definita come l’atto di guardare indietro, il ripensare agli eventi passati, il ricordare nel modo in cui si è svolto. Il focus della retrospezione non è, in prima battuta, l’analisi dei sentimenti o dei pensieri, ma si semplicemente il ricordare, anche se è possibile che la reminiscenza far emergere vissuti portando la persona ad essere sopraffatta dalle emozioni.
bias della retrospezione
Nell’ambito delle distorsioni conoscitive, cioè degli errori di elaborazione costanti della nostra mente definiti solitamente come bias cognitivi, esiste un bias chiamato il “fenomeno dell’io lo so da sempre” o “bias della retrospezione” che consiste nella tendenza a esagerare, dopo che si è verificato un evento, la propria abilità nell’averlo previsto, come qualcosa che si sarebbe verificato.
memoria praeteritorum bonorum
Esiste anche un fenomeno psicologico, appartenente ai bias cognitivi, chiamato “retrospettiva rosea”, contraddistinto dalla tendenza a giudicare il passato in modo molto più positivo di quanto si giudichi il presente: i latini usavano dire “memoria praeteritorum bonorum”: può essere considerato un errore logico, definibile come una forma di “ottimismo retrospettivo” o “ricordo roseo”.
« Indice del Glossario