sciatalgia

« Indice del Glossario

ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2025 alle 0:50

definizione

Sindrome dolorosa, determinata da diverse cause anche se frequentemente associata a disturbi neurologici, che si irradia nella zona di distribuzione del nervo sciatico, con sintomi riconducibili all’alterazione dei riflessi osteo-articolari, alla diminuzione della forza, ai deficit sensitivi e/o motorii: detta anche nevralgia sciatica, o nevralgia ischiatica, ischialgia o, più comunemente, sciatica, non deve essere considerata una malattia o una patologia specifica, ma piuttosto un sintomo; dal latino sciatĭcus o ischiadĭcus, che discenda dal greco ἰσχιαδικός (ἰσχιαδικός → sciatico o ischiatico) che deriva a sua volta dal greco ἰσχίον (ischíonanca), in associazione ad algìa (→ dolore localizzato, algia), dal greco –αλγία, elemento compositivo tratto da ἄλγος (álgos → dolore).

Alcuni utilizzano il termine sciatica o sciatalgia per indicare qualsiasi dolore che inizia nella parte bassa della schiena e scende lungo la gamba, altri lo usano come diagnosi per descrivere una relazione causa-effetto dipendente dalla disfunzione nervosa causata dalla compressione di una o più radici nervose lombari o sacrali da un’ernia del disco spinale: nell’ambito delle discipline olistiche dovrebbe essere adoperato per indicare la sintomatologia dolorosa specifica, che si irradia lungo il dermatomero specifico del nervo sciatico, indipendentemente dalla causa che genera la disfunzione neurologica algica.

sintomatologia – eziopatogenesi

Per sciatalgia si intende, solitamente, un dolore che, viaggiando lungo il percorso del nervo sciatico, si estende dal gluteo alla gamba, manifestandosi lungo la superficie posteriore della coscia e postero-laterale della gamba; tipicamente, questi sintomi appaiono solo su un lato del corpo, anche in alcuni casi il dolore può presentarsi su entrambi i lati ed associarsi a mal di schiena e lombalgia, come conseguenza dello spasmo doloroso dei muscoli paravertebrali.

La sindrome algica è riconducibile all’area di innervazione del nervo ischiatico, localizzandosi nei dermatomeri specifici coinvolti dall’irritazione delle differenti componenti del nervo: i dermatomeri sono aree altamente specializzate, con proprietà sensoriali tattili, propriocettive, termosensibili e nocicettive che inviano al midollo spinale le informazioni che raccolgono a livello dermo-cutaneo; il nervo sciatico presenta innervazioni sensitive attraverso le sue due branche principali, cioè il nervo tibiale (compartimento postero-laterale della gamba e tutta la superficie plantare del piede), il nervo peroneo comune (compartimento antero-laterale della gamba e la superficie dorsale del piede) ed infine il nervo surale (una derivazione di alcune branche del nervo tibiale e del nervo peroneo comune che innerva la regione cutanea postero-laterale della gamba e la regione laterale di piede, calcagno e caviglia).

L’insorgenza del dolore può essere improvvisa, come conseguenza di attività come il sollevamento di carichi pesanti o movimenti di flesso-estensione rapidi come accade nel cosiddetto colpo della strega, con dolore spesso lancinante, mentre altre volte la genesi può essere lenta e progressiva, o con manifestazioni a poussée: il dolore frequentemente peggiora stando seduti, tossendo o starnutendo e migliora in posizione sdraiata.

Il più delle volte sono circostanze casuali che scatenano il dolore, quali, ad esempio, un movimento brusco (cause meccaniche); altre volte il dolore si può manifestare senza causa apparente, come dopo una notte tranquilla col gesto di ‘alzarsi dal letto. Il dolore può essere acuito col movimento della colonna vertebrale, e gli sforzi, la tosse, un semplice starnuto o gli atti di igiene intima accentuano il dolore. Anche manifestazioni di tipo viscerale, possono essere responsabili dell’insorgere o dell’aggravarsi del quadro sintomatico.

Per i rapporti che le radici del nervo sciatico assumono con i canali di coniugazione formati dalle ultime tre vertebre lombari tra loro e dalla Va vertebra lombare con il primo metamero sacrale, determinate posture del tronco (posture antalgiche), possono indurre un’attenuazione del dolore: la più frequente postura antalgica è quella con il rachide in scoliosi lombare a convessità verso il lato malato.

In alcuni casi possono verificarsi debolezza muscolare (ipotonia e ipotrofia), discinesie o intorpidimento (parestesie, ipoestesia, o anestesia) in varie parti della gamba e del piede interessati: la riduzione dei riflessi osteo-tendinei, le ipoestesie e le riduzioni della forza muscolare, così come i crampi e le fascicolazioni sono espressioni di una sofferenza più importante e protratta, che può evolvere fino alla paralisi completa dei nervi che originano della radice spinale interessata o dal nervo coinvolto dalla neuropatia.

La sciatalgia può verificarsi quando una compressione o una patologia che interessa o preme il nervo sciatico in qualsiasi punto lungo il suo tragitto, a partire dalle radici nervose L4, L5, S1, S2 ed S3 (a livello della colonna vertebrale), nella cavità pelvica dove tali radici spinali si anastomizzano per formare il plesso sacrale (da cui origina il nervo sciatico) o, infine, in ogni distretto ove lo spostamento del nervo sciatico (essendo normalmente mobile durante i movimenti dell’anca e delle gambe) possa essere compresso, a causa di uno sforzo o di una tensione anomala esercitata da determinate posizioni, da posture o durante i movimenti usuali o forzati.

In particolare uno stato flogistico del muscolo piriforme o un’infiammazione cronica della pelvi, un’artrite dell’anca o una miofibrosite, possono comportare la formazione di bande miofasciali particolarmente fibrotiche e poco elastiche e un deposito di fibrina tra le libre muscolari del muscolo piriforme: la fibrosi muscolare creata dalle bande miofasciali ed il tessuto connettivo cicatriziale si organizzano seguendo linee di forza non fisiologiche, causando, oltre ad un palpabile indurimento del ventre muscolare, una maggior resistenza meccanica allo stiramento del muscolo. Il muscolo piriforme, divenuto più teso, impegna in modo anomalo lo spazio del grande forame ischiatico, comprimendo, specie quando viene stirato, il nervo sciatico contro l’arcata ossea del foro oppure, nel caso in cui un ramo del nervo sciatico attraversi il piriforme, rimanendo soffocato all’interno del ventre muscolare, l’insulto meccanico al nervo sciatico origina una sintomatologia sciatalgica caratteristica. Il sovraccarico intenso e improvviso (come quando ci si trattiene dal cadere), quando si tenta di frenare troppo rapidamente una rotazione interna della gamba (come nel cambio di direzione in corsa), quando si abducono e si flettono le anche (come poggiando un peso al suolo, impegnando notevolmente entrambi i muscoli piriformi) sono tutti movimenti in grado di irritare ed indurre un spasmo reattivo del muscolo con conseguente compressione del nervo sciatico; allo stesso modo, alcuni gesti come le torsioni ripetute del tronco in posizione flessa, se ripetuti a lungo, hanno la capacità di perpetuare lo stress del muscolo piriforme con insorgenza della nevralgia sciatica. Anche un trauma diretto al piriforme può essere responsabile della sindrome del piriforme.

In caso di sciatalgia non bisogna mai dimenticare l’influenza che due muscoli fondamentali come il muscolo psoas ed il muscolo diaframma respiratorio esercitano sull’equilibrio dell’area lombo-sacrale: anche se si inseriscono a livello toraco-lombare, la loro azione lordotizzante (di aumento, cioè, della concavità dell’area lombare), soprattutto alla presenza di una insufficienza funzionale del torchio addominale, influisce significativamente nella genesi del dolore.

L’attivazione di punti “trigger point” nella parte inferiore della schiena o a livello dei muscoli glutei, causa un dolore riferito, sovrapponibile all’area di localizzazione della sciatalgia: quando il muscolo quadrato dei lombi, il gluteo medio, il muscolo gluteo minimo o il muscolo rotatore profondo dell’anca sono soggetti a fenomeni ischemici come conseguenza di lesioni come gli stiramenti, o per la presenza di spasmi, contrazioni muscolari croniche, si attivano i “trigger point” con la presenza di dolore riflesso. Anche un trauma alla colonna vertebrale, come quello causato da un incidente automobilistico o da una brutta caduta sul tallone o sui glutei, può portare alla sciatica.

L’infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca (o sacro-ileite) o una sua disfunzione primaria (rara, in genere traumatica) o secondaria deve essere sempre presa in considerazione, in caso di sciatica: la presenza di posture pelviche comporta una tensione che si ripercuote sempre a livello dell’articolazione lombo-sacrale, con interessamento delle radici nervose del nervo ischiatico; la presenza di tessuto cicatriziale in grado di esercitare trazione sui tessuti circostanti il nervo, lesioni che causano gonfiore, infiammazione o che occupano spazio possono influenzare il nervo sciatico.

Esiste un’interessante relazione fra sacro-ileite, nervo sciatico e stati infiammatori cronici della piccola pelvi, causati da micro-aderenze o infiammazioni dell’area dell’appendice, della Valvola Ileo-cecale (giunzione fra intestino tenue e grosso intestino), della Valvola di Huston (valvola virtuale che controlla il passaggio delle feci dal sigma all’ampolla rettale) o dei legamenti ovarici; talvolta la sciatalgia è espressione di endometriosi (endometriosi sciatica, detta anche sciatica catameniale) oppure una diretta conseguenza della gravidanza, soprattutto nelle fasi avanzate, a causa del peso del feto che preme sul nervo sciatico durante la posizione seduta o durante gli spasmi alle gambe.

« Indice del Glossario