ultimo aggiornamento: 7 Novembre 2022 alle 10:56
definizione
La manovra di Murphy, detta anche segno dell’arresto inspiratorio, che prende il nome dal suo scopritore, il chirurgo John Benjamin Murphy (1857-1916), è una manovra semeiologica per indagare la presenza di un dolore colecistico, basata sulla palpazione profonda durante l’esame obiettivo dell’addome: come molte manovre analoghe, è di semplice e rapida esecuzione, permettendo uno screening iniziale ed una prima differenziazione del dolore addominale, in particolare se localizzato al quadrante superiore destro, in assenza di test diagnostici più complessi.
esecuzione del test
Il soggetto sotto esame giace supino, cercando di rilassare la muscolatura addominale, l’esaminatore pone la mano destra appoggiata a piatto sul quadrante superiore destro dell’addome premendo le punte dell’indice e del medio sul punto colecistico (situato sotto la Xª costa di destra, a livello della sua estremità anteriore); l’esaminato effettua una profonda inspirazione per far sì che il diaframma spinga la colecisti in direzione infero anteriore fino a toccare la parete dell’addome, entrando in contatto con l’area ove l’esaminatore mantiene la pressione sul punto cistico: alla presenza di una colecistite, oppure una calcolosi, il tocco dell’organo da parte delle due dita esacerberà il dolore, per cui il paziente smetterà bruscamente di inspirare, manifestando un segno di Murphy positivo che, per questo, viene appunto definito “segno dell’arresto inspiratorio”.
La patologia per cui più facilmente si osserva la positività della manovra di Murphy è la colecistite acuta; se invece sono presenti una colecistite cronica o una calcolosi, il segno sarà più sfumato o si dovrà esercitare una pressione maggiore per ottenere una chiara positività.
storia del segno di Murphy
John Benjamin Murphy descrisse due segni utili a diagnosticare la presenza di una colecistite: quello che porta ancora oggi il suo nome era definito “palpazione con presa profonda” (presentata nel 1903) mentre l’altro, che il chirurgo considerava come un test ancora migliore, era denominato “percussione a colpi di martello”.
La palpazione con presa profonda veniva allora eseguita posizionandosi direttamente dietro al paziente seduto: il segno più caratteristico e costante dell’ipersensibilità della cistifellea è rappresentato dall’incapacità del paziente di concludere un’ispirazione completa e profonda, quando le dita del medico sono agganciate in profondità sotto l’arco costale destro al di sotto del margine epatico, in quanto i
l diaframma spinge il fegato verso il basso finché la cistifellea sensibile non raggiunge le dita che esaminano, finché l’ispirazione cessa improvvisamente come se fosse stata interrotta.
John Benjamin Murphy aggiunse, nel 1914, la variante percussiva ove l’esaminatore chiede all’esaminato di effettuare un’ispirazione completa, mentre aggancia le dita sotto l’arco costale e, con l’altra mano, colpisce le dita flesse al culmine dell’ispirazione; se viene provocato dolore, è un segno positivo che la cistifellea è dilatata. In questo test, infatti, il dito medio, tenuto dritto e rigido, è sito sulla punta della nona cartilagine costale, mentre si chiede al soggetto sotto esame di inspirare completamente con gli occhi chiusi: quando viene raggiunta la massima ispirazione, il professionista sferra un forte colpo col dito; se la cistifellea è distesa o è sede di infiammazione, il dolore provocato sarà severo
.
Nel corso degli anni, tuttavia, il test di percussione è stato dimenticato e il segno di Murphy attualmente si riferisce alla palpazione con presa profonda, in quanto, al giorno d’oggi, viene considerato eticamente scorretto provocare o esacerbare inutilmente un dolore intenso e, sebbene sia stato utilizzato da Murphy nei casi di colecistite acuta, il passare del tempo ha visto il segno modificato per adattarsi alla pratica clinica moderna.
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