sinestesalgia

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ultimo aggiornamento: 26 Marzo 2020 alle 22:00

Crasi fra sinestesia ed algia, derivata al greco da σύν (syn → insieme), αἴσθησις (aisthēsissensazione) e ἄλγος (álgos → dolore): talvolta chiamata sinalgia, può essere considerata una forma di sinestesi, caratterizzata dalla percezione di sensazioni dolorose in una sede diversa dal punto della lesione o dello stimolo algogeno. Il fenomeno deriva, frequentemente, da un “cortocircuito” neurologico per cui il segnale afferente viene sovrapposto, a livello centrale, a quello proveniente da altri distretti corporei, provocando la sensazione dolorifica in un distretto differente, distante dalla parte lesa.

Un tipico esempio è l’otalgia, che può mimare i sintomi di un’otite, in assenza di disturbi dell’orecchio, ma imputabile ad una patologia a carico di un dente molare; o manifestazioni dolorose a livello dell’occhio, che originano da problematiche dei denti canini. Ugualmente possono verificarsi forme di sinalgia causate da problematiche di un dente premolare o un dente molare superiore, che si localizzano ai seni nasali. La percezione del dolore in una parte del corpo che non ha coincidenza anatomica con la sede o organo dal quale il dolore origina, ha particolare rilevanza nella cosiddetta sinalgia dentaria, contraddistinta dalla difficoltà di individuare, a livello dell’arcata dentaria, la sede dove è il dente che causa dolore: in questo caso la situazione dipende dalla confluenza delle fibre sensitive del nervo trigemino a livello del ganglio di Gasser.

In Kinesiopatia® ed in Kinesiologia Transazionale®, il fenomeno è assimilabile al concetto di switching.

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