definizione
Il materiale che fisiologicamente si raccoglie nel solco balano-prepuziale (smegma prepuziale) e intorno al clitoride e alle piccole labbra (smegma clitorideo): è un accumulo pastoso e biancastro, irregolare, simile a ricotta, composto da un insieme di sebo, secrezioni ghiandolari prodotte dai genitali (maschili o femminili), prodotti di desquamazione delle mucose di rivestimento e da alcuni componenti dell’urina che si raccoglie per lo più nelle zone umide dei genitali; contraddistinto da un odore caratteristico, ospita, come saprofita, un micobatterio, il Mycobacterium Smegmatis, simile per alcuni caratteri morfologici e tintoriali al bacillo tubercolare.
Lo smegma si presenta come una pasta bianca, untuoso, motivo che può spiegare la sua origine etimologica: dal gr. σμῆγμα (-→ unguento); quando trascurato, potrebbe emanare sgradevoli odori. Ci sono varie ipotesi sulla vera natura dello smegma, anche se si ritiene sia composto prevalentemente da grassi (26.6%) e proteine (13.3%), sostanze che fanno supporre che sia, effettivamente, formato da detriti di cute desquamata (cellule morte). Secondo altri studiosi, lo smegma, nell’uomo, è ricchissimo di secrezioni seminali e prostatiche, squalene e particolari residui prodotti da alcune ghiandole a livello dell’uretra, mentre nella donna, depositandosi intorno al clitoride e tra le pieghe delle piccole labbra vaginali, risulta prodotto sia dalle ghiandole apocrine localizzate a livello clitorideo, sia da quelle sebacee intorno alla zona delle piccole labbra. Oltre a questo materiale di natura ghiandolare, lo smegma femminile può essere in parte costituito da alcuni residui dell’urina, da cellule epidermiche desquamate e da cellule epiteliali derivanti dal disfacimento delle mucose.
Essendo un materiale umido e ricco di proteine, lo smegma costituisce un terreno ideale per lo sviluppo e la replicazione di batteri e funghi.
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