tracking rotuleo

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definizione

Il movimento rotuleo è definito come il movimento della rotula rispetto al femore o al solco femorale durante la flessione e l’estensione del ginocchio: questo movimento viene definito tracking rotuleo, in inglese, o patellar tracking.

La rotula è il più grande osso sesamoide del corpo umano; ha una forma triangolare, con l’asse maggiore diretto in senso medio-laterale, con ampia base prossimale ed un apice distale se vista sul piano frontale: si articola con il femore e scorre in una sorta di solco mentre compiamo dei movimenti di flessione e estensione. Durante questi movimenti la rotula non solo scorre in alto e in basso ma può ruotare, scivolare lateralmente e sollevare il suo bordo interno o quello esterno (tilt rotuleo), generando contatti in diverse zone sia della rotula sia dei condili femorali; le aree di contatto tra rotula e femore variano durante la flesso-estensione della femoro-tibiale

La superficie articolare della rotula presenta una cresta verticale che la divide in una faccetta mediale ed una laterale e la cresta verticale corrisponde al solco della troclea femorale; la faccia anteriore è leggermente convessa ed è divisa in tre parti: il terzo superiore che riceve le fibre profonde del tendine quadricipitale, il terzo medio che contiene numerosi orifizi vascolari, il terzo inferiore che presenta una forma a V per accogliere il tendine rotuleo. La superficie posteriore, che si articola con il femore attraverso una serie di sette faccette, può essere suddivisa in una parte superiore ed una inferiore: la parte inferiore (l’apice) che non si articola con il femore, rappresenta circa il 25% dell’altezza della rotula, e giace in stretta correlazione al batuffolo adiposo di Hoffa.

Partendo dalla completa estensione, appena inizia il movimento di flessione, è la parte inferiore della superficie articolare della rotula che si incanala nel solco femorale; dai 45° di flessione è la parte media della superficie articolare rotulea che viene a contatto con il solco femorale. A 90° solo la parte superiore della rotula è in contatto con il solco femorale e dai 120° ai 135° la maggior parte del contatto si verifica tra il solco e la porzione supero-esterna della faccetta laterale.

L’efficacia del muscolo quadricipite è notevolmente aumentata dal fatto che esso, nell’estendere la gamba, utilizza la rotula quale puleggia di riflessione; se ne ha una ipersufficienza del muscolo, che viene utilizzata in lavoro statico, di grande importanza per il sostegno del corpo; il muscolo vasto laterale ed il muscolo vasto intermedio si contraggono sempre simultaneamente in quanto la contrazione isolata di uno dei vasti porterebbe la lussazione della rotula (fuoriuscita della rotula dall’articolazione) dal lato rispettivo (per la maggior robustezza del vasto laterale le lussazioni patellari si producono quasi sempre verso l’esterno).

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