definizione
Locuzione latina traducibile, letteralmente con “vasi dei vasi”, usata in anatomia, per designare l’insieme dei piccoli vasi che decorrono nello spessore della parete di un grosso vaso arterioso o venoso, di cui assicurano l’irrorazione sanguigna e quindi il trofismo: comprendono una rete vascolare che rifornisce le pareti dei grandi vasi sanguigni, come le arterie elastiche (ad esempio, l’aorta) e grandi vene (ad esempio, le vene cave); il nome deriva dal latino ‘i vasi dei vasi’. Occasionalmente si vedono due diverse forme singolari: “vasa vasis” (→ vasi di un vaso) e “vas vasis” (→ vaso di un vaso).
Possono essere suddivisi in tre diversi tipi:
→ vasa vasorum internae: originano direttamente dal lume principale dell’arteria e quindi si raggruppano nella parete del vaso;
→ vasa vasorum externae: provengono dai rami dell’arteria principale e poi rientrano nella parete del vaso dell’arteria principale;
→ venous vasa vasorae: nascono dall’interno della parete dell’arteria, per poi immergersi nel lume principale o nei rami della vena concomitante.
A seconda del tipo i vasa vasorum, penetrano nella parete del vaso dallo strato dell’intima (vasa vasorum interni) o dallo strato dell’avventizia (vasa vasorum esterni): a causa delle maggiori pressioni radiali e circonferenziali nelle pareti dei vasi più vicini al lume dell’arteria, i vasa vasorum potrebbero non perfondere queste regioni.
I vasa vasorum sono più frequenti nelle vene che nelle arterie: alcuni studiosi ipotizzano che i vasa vasorum sarebbero più presenti nelle grandi vene, poiché la pressione parziale dell’ossigeno e la pressione osmotica sono più basse e ciò comporterebbe un numero maggiore di vasa vasorum per rifornire i vasi adeguatamente. All’opposto le pareti delle arterie sono più spesse e con più fibre muscolari delle vene, come anche la pressione del sangue è più elevata; perciò occorrerebbe più tempo per la diffusione dell’ossigeno nelle cellule delle tonache, aumentando la necessità di un maggior numero di vasa vasorum.
I vasa vasorum si trovano in grandi vasi e arterie come l’aorta e le sue ramificazioni: questi piccoli vasi servono a fornire alimentazione e nutrimento per la tonaca avventizia e le tonache medie dei grandi vasi; i piccoli vasi come vasa vasorum e vasa nervorum sono particolarmente suscettibili alla compressione meccanica esterna, di conseguenza possono essere coinvolti nella patogenesi di malattie vascolari e nervose periferiche.
Nell’aorta discendente umana, i vasa vasorum cessano di fornire sangue ossigenato alla tunica media arteriosa a livello delle arterie renali: al di sotto di questo punto, l’aorta dipende dalla diffusione per le sue esigenze metaboliche ed è necessariamente notevolmente più sottile; ciò porta ad una maggiore probabilità di aneurisma aortico in questa posizione, specialmente in presenza di placche aterosclerotiche. Esiste una relazione tra i cambiamenti nei vasa vasorum e lo sviluppo di placche ateromatose: non è chiaro se i cambiamenti nei vasa vasorum, soprattutto in termini di comparsa e scomparsa, siano una causa o semplicemente un effetto dei processi patologici.
I vasi sanguigni cerebrali sono privi di vasa vasorum; tuttavia, questi vasi hanno rete vasorum, che ha una funzione simile a vasa vasorum.
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