definizione
Acronimo per “very long chain fatty acids”, ovvero acidi grassi a catena molto lunga, classe di acidi grassi con una catena alifatica composta da un numero di atomi di carbonio superiore ai 22 atomi; questi acidi grassi sono assorbiti con più difficoltà rispetto a quelli a catena corta e media: tra gli acidi grassi a catena lunga, quelli insaturi vengono però assorbiti meglio dei saturi.
funzioni biologiche dei V.L.C.F.A.
Questi acidi grassi particolari giocano un ruolo cruciale in diverse funzioni biologiche e fisiologiche, e la loro presenza e regolazione sono essenziali per il mantenimento della salute cellulare e dell’organismo nel complesso: la struttura lunga e complessa di questi acidi grassi conferisce loro proprietà fisico-chimiche uniche che influenzano la loro funzionalità nelle membrane cellulari e in altre strutture biologiche.
Sono una componente cruciale delle membrane cellulari, contribuendo alla loro integrità e fluidità: sono particolarmente abbondanti nelle membrane delle cellule nervose, dove influenzano la trasmissione dei segnali e la protezione neuronale; sono essenziali nella sintesi di sfingolipidi, componenti vitali della guaina mielinica che isola i nervi e facilita la conduzione degli impulsi nervosi.
Gli V.L.C.F.A. possono essere trasformati in varie molecole bioattive, compresi gli eicosanoidi, che sono coinvolti nei processi infiammatori e di riparo tissutale; partecipano al metabolismo energetico in quanto sono immagazzinati sotto forma di trigliceridi e fosfolipidi e possono essere utilizzati come fonte di energia mediante beta-ossidazione nei perossisomi e nei mitocondri.
biochimica dei V.L.C.F.A.
Gli VLCFA sono sintetizzati tramite un processo noto come elongazione degli acidi grassi a catena lunga: questo processo avviene principalmente nel reticolo endoplasmatico delle cellule, dove gli enzimi elongasi aggiungono unità di due carboni alla catena esistente.
Al contrario di molti acidi grassi, quelli a catena lunga sono troppo grandi per essere metabolizzati nei mitocondri e devono essere lavorati nei perossisomi, che possiedono propri enzimi di ossidazione di queste molecole avviene soprattutto nei perossisomi attraverso la beta-ossidazione: questo processo è distinto dalla beta-ossidazione mitocondriale degli acidi grassi a catena più corta e richiede enzimi specifici presenti nei perossisomi.
Alcune patologie da accumulo perossisomiale possono essere associate a difetti del metabolismo degli acidi grassi a catena molto lunga: malattie di questo genere provocano spesso degenerazioni della mielina, rivestimento dei nervi del sistema nervoso che garantisce il procedere dell’impulso nervoso aumentandone inoltre la velocità; essendo la mielina composta da cellule ricchissime di lipidi, è facilmente intuibile il collegamento tra queste patologie e difetti del metabolismo dei grassi. L’accumulo di acido cerotico nelle patologie perossisomiali indica che nell’uomo esso è il termine finale del processo di elongazione endogena: nell’uomo gli acidi grassi non vengono ulteriormente allungati.
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