ultimo aggiornamento: 25 Ottobre 2023 alle 10:05
definizione
Termine tedesco che, letteralmente, significa “pre-felicità” o “gioia prima” (… di un evento), il “pre-gustare” ovvero ciò che succede prima di un momento di felicità: potrebbe essere definita come la “gioia dell’attesa”, una sorta di anticipazione positiva di qualcosa che sta per accadere o che si verificherà in un arco temporale ristretto; un processo di speculazione immaginativa riguardo al futuro che induce un senso di allegrezza, di piacevole speranza di gratificazione, la sensazione che deriva dall’anticipare un piacere.
Questo sentimento/emozione rappresenta la proiezione della soddisfazione del desiderio sul futuro, prolungando il piacere e permettendo di sentirsi felici più a lungo, nell’attesa, in una sorta di anticipazione; esistono tantissimi esempi di questo stato d’animo: l’attesa di un incontro con la persona amata, rincontrata dopo un periodo di separazione o lontananza, assaporata prefigurando la gioia mentre ci si prepara; il pregustare i regali del Natale, immaginando il momento di aprirli mentre si addobba l’albero o si realizza il presepe, anticipandone il piacere. L’insieme delle sensazioni che proviamo prima di iniziare un nuovo percorso, di raggiungere un obiettivo per il quale abbiamo lavorato assiduamente, d’incontrare qualcuno, di ottenere un risultato positivo e curioso.
L’emozione dell’attesa caratterizzata dall’aspettativa di un futuro evento positivo e che termina con l’attuazione del fatto oppure la sospensione del tempo che si concretizza preannunciando gioia o felicità sono “vorfreude”: l’anticipazione aumenta i livelli di endorfina e riduce lo stress, al punto che un proverbio dice che «l’anticipazione è la gioia migliore» o come dice il filosofo Gotthold Ephraim Lessing: «L’attesa del piacere è essa stessa il piacere». D’altra parte, se non si verifica l’evento previsto, la reazione emotiva risultante è per lo più delusione.
Antoine de Saint-Exupéry illustra, ne “Il piccolo Principe” (1943), gli effetti positivi dell’anticipazione e gli effetti negativi della delusione:
«Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora», disse la volpe.
«Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro,
dalle tre io comincerò ad essere felice.
Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi;
scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando,
io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
Ci vogliono i riti».
Una sorta di “pre-gioia” viene egregiamente descritta nella poesia “Il sabato del villaggio”, composta da Giacomo Leopardi, nel 1829:
«La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.»
dove si evince l’anticipazione che genera un piacere ed una eccitazione all’idea di “ornare”, con un mazzolino di fiori, il petto ed i capelli il giorno festivo che verrà.
Talvolta ciò che produce piacere sia in realtà proprio quell’attimo prima della felicità stessa, quel momento di attesa unito all’agonia e al desiderio, alla tensione ed all’emozione: la felicità dagli attimi precedenti alla stessa, sono quelli che ci fanno assaporare al meglio ciò che accadrà dopo; si può affermare che la tensione che precede la realizzazione e la soddisfazione del desiderio, che la lotta per l’obiettivo siano fondamentali per generare la felicità che si raggiunge dopo averli ottenuti, che sono i preparativi che ne rendono “magica” la concretizzazione. Vorfreude è l’attimo che si frappone tra l’aspettativa carica di ansia e l’anticipazione di gratificazione, rendendolo eccezionale; è la gioia che si prova ancora prima che qualcosa accada, il pregustare un piacere.
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